5 agosto 2019 ore: 14:53
Famiglia

“Casa dolce casa”, raccolta fondi per gli appartamenti destinati ai care leavers

A Ravenna l’associazione dei maggiorenni fuori famiglia "Agevolando" lancia una campagna di crowdfunding per arredare gli appartamenti gestiti nell’ambito del progetto nato per promuovere l’autonomia abitativa, lavorativa e personale 
Affitti, casa, chiave su porta

RAVENNA – Mamadou, arrivato in Italia dal Mali come minore straniero non accompagnato dopo un lungo viaggio, oggi svolge il servizio civile in una residenza per anziani. Claudio è cresciuto in una comunità d’accoglienza ma, una volta compiuti i 18 anni, non aveva una famiglia dove andare. Daisy, invece, dopo un’esperienza di affido ha deciso di iscriversi all’Università e abitare insieme ad altre giovani. Imen, quando è diventata maggiorenne, si è trovata a fare i conti con la necessità di finire la scuola, trovare una casa e un lavoro. Mamadou, Claudio, Daisy e Imen sono alcuni dei giovani inquilini di “Casa dolce casa”, il progetto attraverso cui l’associazione Agevolando offre opportunità abitative a giovani cresciuti in affido, comunità o casa-famiglia, nella logica dell’housing sociale. Al momento sono 14 gli appartamenti gestiti dall’associazione dei care-leavers tra Ravenna, Verona, Rimini, Bologna e Trento, per un totale di una cinquantina di ragazzi accolti. Presto poi, il progetto sbarcherà anche a Milano.

Ma gli appartamenti – concessi in comodato d’uso gratuito da cittadini privati, associazioni o enti pubblici – necessitano di essere arredati o, in alcuni casi, del rinnovo di vecchi arredi. Con questo obiettivo Agevolando ha lanciato su Rete del dono una campagna di crowdfunding. L’obiettivo è raccogliere 15 mila euro: 6 mila euro serviranno per attrezzare gli appartamenti che sono completamente sprovvisti di tutti gli arredi di base, 5 mila per completare gli arredi, 4 mila per sostituire gli arredi molto vecchi, rotti o in cattivo stato.

L’obiettivo di “Casa dolce casa” è favorire l’autonomia abitativa, lavorativa e personale di giovani neomaggiorenni provenienti da percorsi fuori famiglia (Agevolando è nata proprio dall’iniziativa di ragazzi che hanno vissuto la stessa esperienza). Il progetto non solo intende garantire un tetto a ragazze e ragazzi, ma anche un contesto educativo e relazionale in cui possano vivere positivamente e dignitosamente. Il sostegno ha un tempo limitato di 12-18 mesi, perché possano imparare a gestire con maggiore consapevolezza e indipendenza la propria vita, ma “l’uscita dipende dalla situazione del ragazzo – aveva spiegato a Redattore Sociale Katia Dal Monte, volontaria di Agevolando –. In ogni caso, al termine del periodo non li 'sganciamo' completamente ma li seguiamo nella ricerca lavorativa e abitativa, accompagnandoli verso una reale autonomia. Le richieste sono moltissime e, per chi non riesce a entrare nelle nostre case, spesso l'alternativa è il dormitorio”. Per donare c’è tempo fino al 22 gennaio 2020. (Ambra Notari)

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