“Cavalcando con l’autismo”, gli ultimi passi e le voci delle mamme
boxROMA – Si concluderà domani la “cavalcata” dei 7 ragazzi autistici che stanno partecipando all’edizione 2014 di “Cavalcando l’autismo”, promossa dall’associazione di genitori “L’emozione non ha voce”. Un centinaio di chilometri in sette tappe intorno al lago Trasimeno e alle colline del Chianti, accompagnati da 15 tutor. Ed ecco come vivono questa esperienza due mamme, che da lontano stanno seguendo i passi dei loro figli, che partecipano all’iniziativa per la prima volta.
Per Alessandra, mamma di Giacomo, questa “è un grande possibilità che ha il mio splendido figlio diciottenne autistico di poter vivere in autonomia, come fanno tutti i suoi coetanei. Spesso – spiega - il dispiacere per noi genitori è vederlo a casa con noi la sera, mentre sua sorella gemella e suo cugino escono con gli amici. In questo viaggio, invece, è insieme a un nuovo compagno: il cavallo. E Giacomo è felice quando cavalca, si sente bene, acquista fiducia in se stesso, instaura un profondo rapporto con lui, fatto di reciprocità e superando i limiti stessi imposti dall’autismo. Giacomo è un bel ragazzo – aggiunge la mamma - con un fisico da nuotatore e un viso sorridente: un medico sportivo del Bambin Gesù mi faceva notare la contraddizione tra il loro essere così sani dal punto di vista fisico e al tempo stesso tanto preservati e protetti dai rischi che i ragazzi della loro età invece corrono. Ma noi genitori sappiamo quanto sia importante che facciano esperienze, vivano pienamente ciò che la vita offre loro, pur con i limiti del loro disturbo, e non stiano sempre affacciati alla finestra a guardare il mondo scorrere, nel pieno dei loro anni. Ecco perché sarò sempre grata ai creatori di questa splendida iniziativa, agli operatori psicologi e ai volontari che li accompagnano in questo viaggio fantastico. Vorrei che questa esperienza fosse la base per un futuro in cui i nostri figli possano vivere in maniera autonoma e dignitosa, anche quando i loro genitori saranno troppo grandi per poterli accompagnare in giro per il mondo”.
Lucia è la mamma di Antonio, 12 anni, il più piccolo del gruppo: “Un figlio autistico è un grande pensiero – ci racconta -, una grande preoccupazione per noi genitori, che lottiamo ogni giorno affinché nostro figlio possa essere inserito nella società. Dalla diagnosi ad oggi, di tempo ne è passato e la forza di lottare me l'ha data proprio lui, con il suo carattere allegro. Le infinite terapie che ha intrapreso hanno fatto sì che progredisse nel linguaggio e nel comportamento, tanto che oggi il mio instancabile cavaliere percorre questo lungo tragitto a tappe nell'Umbria, rievocando lo storico percorso a cavallo intrapreso da Mogol e Battisti. E sta dimostrando, insieme ai suoi sei compagni, quanto siano bravi e determinati anche nell’estrema stanchezza e soprattutto quanto e come riescano ad adattarsi in una situazione nuova e inconsueta. Sotto il sole e sotto la pioggia – conclude Lucia - proseguono il loro percorso seguiti dai papà dell'associazione, insieme ad altri tutor volontari. Da lontano, io seguo mio figlio Antonio, tramite foto e filmati pubblicati sulla pagina Facebook dell'associazione, e nonostante abbia solo 12 anni la sua immagine mi appare imponente come quella di un cavaliere errante che sorride felice e sembra dirmi ‘ce l'ho fatta’....”. (cl)