"Civivo", a Rimini cresce il progetto di volontariato per la città
RIMINI – Civico. Vicino. Volontario. Sono queste le caratteristiche di Civivo, il progetto del comune di Rimini che chiama a raccolta quasi 300 cittadini. Obiettivo? Coinvolgere tutti in opere di volontariato nei luoghi più vissuti della città. È così che puliscono parchi e spiagge, come quello di Miramare e la battigia di Bellariva, e ridipingono scuole. Ma non è tutto. I gruppi, infatti, organizzano anche momenti ludici e ricreativi. È questo, ad esempio, il compito del gruppo Biblioteca Gambalunga Ragazzi, uno degli ultimi affiliati. I volontari sono gli stessi della sezione provinciale di “Nati per leggere” (progetto nazionale che promuove la lettura ad alta voce ai bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni) ma aderendo a Civivo ora hanno anche l’occasione di andare fuori dalle sale della biblioteca. È così che i 18 che hanno dato la loro disponibilità leggono albi illustrati in pediatria, al laboratorio teatrale il Mulino di Amleto nelle domeniche dedicate ai più piccoli e presto anche al mare presso la biblioteca estiva di San Giuliano “Alibib”. “Abbiamo formato gratuitamente i volontari – spiega Paola Bianchini, responsabile della biblioteca ragazzi – adesso hanno più spazi per le loro letture”. A ognuno è stato richiesto un volontariato di 15 ore per un totale di 270 ore di racconti.
Invito accettato anche da 12 studenti universitari di Viserba che hanno aderito al progetto: a loro la gestione di aule studio con lo scopo di gestire e mantenere vivo il luogo, sede dell’ex quartiere in via Mazzini 22. Tante le scuole coinvolte, una su tutte, la primaria Enrico Toti che si impegna a pulire il cortile antistante con l’aiuto anche di tre ragazzi disabili che ogni settimana raccoglieranno foglie e rifiuti abbandonati nel giardino. Nato nel 2011 con pochi gruppi, oggi il progetto ne conta 21. “Un successo inaspettato – dice l’assessore ai Rapporti con il territorio Nadia Rossi – sono tante le persone che hanno voglia di fare e Civivo è riuscito a mettere insieme tante persone che vivevano gli stessi luoghi senza mai incontrarsi”. Così come quelli che abitano nei pressi dei cimiteri periferici, luoghi in cui è facile imbattersi in centro di raccolta rifiuti - non autorizzato - in cui ognuno si sente libero di abbandonare qualsiasi oggetto. “Adesso alcuni gruppi controllano la zona, fungendo non solo da deterrente per chi non ha buone intenzioni – continua l’assessore – ma hanno anche piantato ulivi e roseti, di cui si prendono cura”.
Di fatto però l’attività volontaria non sostituisce l’amministrazione comunale che, sottolinea la stessa Nadia Rossi, “garantisce gli stessi servizi di prima, tutto al più, li migliora”. Un esempio è quello delle scuole: il Comune assicura infatti l’imbiancatura delle pareti ma non la loro decorazione. È qui che entrano in campo i volontari. “Grazie ai gruppi – spiega l’assessore – è possibile anche ottimizzare gli interventi comunali, come la disposizione dell’arredo urbano. Spesso – conclude – dagli uffici siamo convinti che posizionare una panchina in un posto invece che in un altro sia l’ideale. Il confronto con i volontari, che sono le persone che vivono i luoghi, ci permette di intervenire in modo più adeguato”. A lavoro dunque cittadini residenti a Rimini tra i 18 e i 75 anni. All’amministrazione comunale, invece, l’onere della copertura assicurativa dei volontari, l’assistenza logistica e le spese per i materiali necessari per lo svolgimento delle attività. (irene leonardi)