“Coltivare relazioni”, i primi 25 anni di Auser Emilia-Romagna
FERRARA - 12.228 volontari, 249 automezzi, 7 milioni e mezzo di chilometri percorsi per trasportare e accompagnare i cittadini più bisognosi, oltre 2 milioni di ore di attività accanto ai più deboli e al servizio della comunità. Sono questi i numeri con cui Auser Emilia-Romagna si presenta ai festeggiamenti dei suoi primi 25 anni di attività. L’occasione è ‘Coltivare relazioni’, un’iniziativa organizzata dall’associazione per festeggiare il suo compleanno. Appuntamento sabato 30 gennaio dalle 10 alle 12.30 al palazzetto dello sport di Ferrara.
“Sarà una festa – riassume Fausto Viviani, presidente Auser ER –, ma anche l’occasione per parlare del futuro del Terzo Settore e del volontariato civico. Oggi siamo chiamati ad affrontare problemi nuovi, e abbiamo bisogno del sostegno da parte di tutto il territorio, istituzioni comprese”. È chiaro il riferimento alle recenti vicende che hanno coinvolto l’associazione prima a Budrio (provincia di Bologna) e poi a Jolanda di Savoia (provincia di Ferrara): l’accusa è che quello di Auser non fosse volontariato ma lavoro subordinato, e che il rimborso spese ai volontari fosse in realtà una paga oraria. “Riteniamo questa accusa irricevibile – commenta Viviani –, ma confidiamo nella giustizia”. In entrambi i casi sono stati strappati maxi verbali da Ispettorato del lavoro, Inail e Inps: sanzioni da centinaia di migliaia di euro, che in un secondo momento, con la derubricazione, si sono ridotte, ma restano comunque di decine di migliaia di euro. “I nostri volontari hanno diritto per legge ai rimborsi – spiega –: si tratta, in media, di un’ottantina di euro al mese”.
“Abbiamo sempre fatto tutto per conciliare legalità, giustizia e dignità delle persone – continua Viviani –, per rispondere alle esigenze anche emergenti della comunità. I nostri volontari hanno delle responsabilità: accanto alle persone anziane e sole, davanti alle scuole, nella cura dei parchi, nei musei, nei servizi sanitari. Sono persone responsabili, non subordinate”. La soluzione, suggerisce, sarebbe quelle di avere una burocrazia semplificata, in modo da ridurre naturalmente anche i potenziali errori: “Il quadro entro cui agiamo non è sufficientemente chiaro di regole e di procedure, con il pericolo che a farne le spese sia tutta la comunità”.
“Per dimostrare la nostra buona fede, abbiamo in cantiere molte iniziative”, sorride Viviani. Dall’operazione ‘Diritti al futuro’ per sostenere i bambini a rischio povertà di 38 istituti scolastici della regione (con un fondo di 100mila euro), a un progetto tra Modena e Reggio per favorire l’invecchiamento attivo degli anziani ‘invisibili’, quelli sconosciuti ai servizi sociali. “Stiamo lavorando anche per trasformare i rimborsi per i nostri volontari in buoni spesa, un’idea che portiamo avanti con Coop Alleanza 3.0. Contemporaneamente, siamo impegnati nella stesura delle nostre linee guida, attraverso le quali specifichiamo dove e come operano i volontari, informazioni condivise con l’interprete istituzionale per il quale prestiamo servizio e con i sindacati. Stiamo pure pensando alle Auseriadi: contemporaneamente alle Olimpiadi di Rio, vorremmo organizzare le olimpiadi dei nostri volontari. Tiro alla fune, corsa nei sacchi, biciclettate, camminate, nuotate. Un finesettimana di festa, insomma”.
E già l’appuntamento di sabato è unico nel suo genere: “Non è mai successo prima che mille volontari si trovassero in un unico posto: per questo ‘Coltivare relazioni’ è l’iniziativa migliore non solo per farci conoscere, ma anche per conoscerci”. (Ambra Notari)