28 ottobre 2015 ore: 15:17
Disabilità

"Cosebuonedamatti", e-commerce di frutta e verdura a km zero prodotta da disabili

L’idea è delle cooperative Pictor e La Fraternità, attive da oltre 20 anni sul territorio bolognese nell’inserimento lavorativo di persone disabili e con problemi psichiatrici. Al momento sono 6 le persone impiegate nella produzione e nel confezionamento, 50 le cassette consegnate alla settimana
Cosebuonedamatti

BOLOGNA – Nove ettari di terreno coltivati nei territori di Budrio, Castenaso e Mercatale, 6 persone in situazione di svantaggio impiegate nella produzione e nel confezionamento dei prodotti, una cinquantina di cassette consegnate alla settimana. Sono i numeri di Cosebuonedamatti”, la piattaforma di e-commerce, attiva da inizio ottobre, che permette di acquistare prodotti agricoli di stagione e a chilometro zero, provenienti da cooperativa che offrono lavoro a persone in situazione di disagio e a forte rischio di emarginazione. L’idea è venuta a La Fraternità e Pictor, realtà attive da oltre vent’anni sul territorio bolognese nella gestione di centri diurni e nell’inserimento lavorativo di persone disabili e con problemi psichiatrici. Obiettivo? Portare sulla tavola prodotti naturali, coltivati con criteri rispettosi dell’ambiente e delle persone e favorire l’integrazione sociale di chi è a rischio di marginalizzazione ed esclusione. “Il nostro obiettivo – spiega Lorenzo Cardinali, referente del progetto – è avere il 100 per cento di prodotti, possibilmente bio, provenienti da agricoltura sociale. Per fare una risposta di welfare di territorio, in cui al centro c’è la persona”. Per tutto ciò che non riescono a produrre da soli, gli ideatori di “Cosebuonedamatti” si rivolgono a piccole aziende del territorio, agricoltori che coltivano con metodi naturali, seguono il ritmo delle stagioni e non usano prodotti chimici.

-Cosebuonedamatti” è un progetto che parte da lontano, dagli orti terapeutici che Pictor e La Fraternità portano avanti per inserire persone in situazioni di svantaggio. “Quello degli orti è un progetto che serve per rimettere in moto persone svantaggiate che, una volta riattivate, possono proseguire il loro percorso oppure fermarsi lì perché l’orto è un ambiente protetto in cui possono lavorare e mettere in gioco le loro capacità residue”, afferma Cardinali che spiega che una volta raggiunto un buon livello di produzione, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, si sono domandati che fare dei prodotti degli orti? Dove venderli? Dopo aver fatto un po’ di vendita diretta e partecipato a mercati contadini è arrivata l’idea della vendita on line con consegna a domicilio o in punti di raccolta ma anche nei luoghi di lavoro, attraverso la creazione di gruppi di acquisto aziendale.

Il portale di “Cosebuonedametti” mira a diventare uno strumento per valorizzare iniziative di agricoltura sociale attive sul territorio. “In un comune della provincia d Bologna, è attivo un progetto grazie al quale 3 disoccupati di lungo corso over 50 hanno preso in gestione un’area ortiva, ma poi dove vendono ciò che producono? – si chiede Cardinali – Noi vogliamo dare valore a queste esperienze”. Anche se al momento sul sito si trovano solo i prodotti di Pictor e La Fraternità l’idea è di aprirsi anche agli altri. “La nostra ambizione è dare a questo progetto forza sufficiente per far sì che un produttore che già ha scelto il biologico decida di mettere in campo altre risorse, come attivare tirocini formativi per migranti, ragazzi in situazione di svantaggio o altri – conclude Cardinali – per fare un salto ulteriore e praticare un’agricoltura sociale attenta anche al lato umano”. (lp)

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