L’associazione è nata ad Alessandria nel 2008. Ora conta oltre 200 donne impegnate a lavorare a maglia per donare vestitini, cappelli, scarpe e coperte agli ospedali di tutt’Italia e ai Centri di aiuto alla vita
Cuore di Maglia blog2
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ALESSANDRIA – Tutto è iniziato da un errore, da un paio di scarpine troppo piccole. Era il 2008 e Laura Nani stava lavorando all’uncinetto per confezionare un regalo per il figlio di un’amica appena nato. Ma sbagliò la misura: le scarpine erano troppo piccole per regalarle all’amica, ma perfette per un bimbo prematuro.
“Cuore di Maglia” nacque così, da quel lavoro sbagliato donato al reparto di terapia intensiva neonatale dell’ospedale di Alessandria, dove la presidente Nani vive. L’associazione, a quasi cinque anni di distanza, conta una decina di persone nella città lombarda e circa 200 sparse in tutte le regioni. Donne di tutte le età impegnate a confezionare gratuitamente lavori a maglia: non solo scarpe ma anche vestitini, cappelli (in tutto ne hanno prodotti oltre 1.500), copertine (circa 700), tutto fatto a mano con filati pregiati, lana purissima, cashmere, merinos. Le materie prime vengono acquistate dall’associazione, che vive grazie al tesseramento e alla vendita di libri di schemi. Oggi fornisce i corredini a una trentina di ospedali, dalla Lombardia alla Sicilia, e a cinque Centri di aiuto alla vita. Tutti i lavori vengono raccolti nella sede centrale - una vecchia maglieria di Alessandria - e smistati versi i centri di accoglienza. Un pacco ha raggiunto i bimbi terremotati d’Abruzzo e delle aree alluvionate della Liguria.
“Avevo da tempo il desiderio di impegnarmi nel sociale - racconta Nani -, ho la passione per l’uncinetto e questo progetto è nato da lì. Questi vestitini sono utili per i neonati prematuri, ma anche alle loro mamme, che vedono così il loro bambino vestito e accudito. Questo, è stato provato, porta una parvenza di normalità e di speranza e ha effetti positivi sul neonato e sulla mamma”. L’associazione rientra nel protocollo Care, che punta a rendere più umana la permanenza in ospedale sia dei bimbi sia dei genitori. (gig)