18 maggio 2015 ore: 18:24
Immigrazione

“Dai barconi all’università”: i minori stranieri non accompagnati si raccontano

Un libro e un video sono i risultati di un progetto di inclusione durato tre anni a Palermo. Zampa (Commissione infanzia e adolescenza): "Il nostro Paese deve dare risposte concrete in una prospettiva anche per il futuro".
Minori non accompagnati - Video palermo

PALERMO – Un progetto di inclusione sociale che ha permesso a oltre 300 minori stranieri non accompagnati di raccontarsi attraverso un libro e un video. Le opere del progetto di inclusione linguistica e sociale “Dai barconi all’università” curato dalla ItaStra (La scuola di Lingua Italiana per Stranieri) sono state presentate questo pomeriggio nella sede del rettorato universitario di Palazzo Steri a Palermo. Il libro e il video sono i frutti del lavoro avviato tre anni fa. All'incontro è intervenuta l'onorevole Sandra Zampa, vicepresidente della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza. “Mentre il mare Mediterraneo torna ad essere un luogo di continue stragi di migranti, Palermo offre un nuovo esempio di accoglienza e di inclusione, guardando in particolare ai più fragili fra di essi – afferma la professoressa Mari D’Agostino direttrice della scuola -. Più di 300 i minori, giunti da soli sulle coste italiane, che sono stati inseriti dal 2012 nelle classi della Scuola di Lingua italiana per Stranieri. Qui è iniziato per loro un percorso di apprendimento della lingua italiana fondamentale per la loro inclusione. Nelle classi e fuori dalle classi hanno avuto come compagni studenti di tutto il mondo e, nel ruolo di tirocinanti, studenti dell’Università di Palermo”.

“Sono contenta di essere stata invitata perché ci tenevo molto ad essere qui per conoscere un’iniziativa così straordinaria – afferma Sandra Zampa -. E’ rassicurante vedere e sentire che si è in consonanza con la realtà e non si lavora in modo astratto. Il progetto è la dimostrazione che si può lavorare molto bene al di là dell’emergenza, puntando proprio sulla qualità del lavoro svolto. Il nostro Paese deve dare risposte concrete in una prospettiva anche per il futuro. Occorre spendersi per costruire e creare oggi cittadini nuovi capaci di integrarsi e, in alcuni casi, capaci di aiutare altri migranti. Bisogna, inoltre, creare un albo dei tutori, opportunamente formati in grado di sostenere i diversi percorsi dei minori che giungono da noi, spesso con storie e motivazioni diverse. Un altro punto importante è quello di distribuire i ragazzi nelle varie regioni in maniera equa. Ci sono regioni come la Valle D’Aosta che hanno cifre irrisorie rispetto ad esempio alla Sicilia che ha avuto un carico di minori, nell’ultimo periodo enorme”.

Oltre all'onorevole Sandra Zampa, prima firmataria della proposta di legge per il riordino del sistema di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, hanno preso   la parola Roberto Lagalla, rettore dell'Ateneo di Palermo, Agnese Ciulla, assessore alla Solidarietà sociale del Comune di Palermo, Laura Purpura, Coordinatore dell'Unità Organizzativa Interventi per Immigrati, Rifugiati e Nomadi del Comune di Palermo, e Umberto Di Maggio, Coordinatore regionale in Sicilia di “Libera, associazioni nomi e numeri contro le mafie”, Mari D'Agostino e Marcello Amoruso, della Scuola di Lingua italiana per Stranieri, e Yousif Latif Jaralla, regista e narratore iracheno.

“Il confronto, lo scambio e l’aprirsi a nuove culture è più che mai fondamentale e non a caso abbiamo deciso di firmare e portare avanti la Carta di Palermo. Quest’anno la primavera rischiava di diventare un grosso impegno proprio per gli sbarchi – dice l’assessore Agnese Ciulla -. La certezza, però, di avere un gruppo forte di professionisti pubblici, in sinergia con il terzo settore, atti a seguire l’accoglienza dei minori stranieri e il progetto che ci sta dietro, ci ha permesso finora di lavorare molto bene. Ringrazio, inoltre, tutta la città di Palermo perché in molti si sono spesi a vario livello per sostenere ed aiutare chi aveva bisogno. Purtroppo degli oltre 500 ragazzi minori arrivati l’anno scorso a Palermo, il 50% non sappiamo dove siano. Sono numeri che ci fanno riflettere ma che ci devono spronare a fare sempre meglio nei confronti di chi decide di rimanere da noi”.

“Dai barconi all'università. Percorsi di inclusione linguistica per minori stranieri non accompagnati” (a cura di Marcello Amoruso, Mari D’Agostino e Yousif Latif Jaralla) è il volume che raccoglie le esperienze dei docenti di lingua italiana che a partire dal luglio del 2012 hanno imparato ad insegnare la lingua italiana ad una tipologia di studenti in parte nuova. Molti di questi giovani, infatti, non sono andati a scuola nel loro Paese e giungono in Italia senza sapere leggere e scrivere. Nel volume prendono la parola anche i tutor, tirocinanti UniPa, che hanno accompagnato i giovani migranti nei tanti momenti esterni alle classi, nelle gite o alle partite di calcio di Mediterraneo Antirazzista.

Le foto di Antonio Gervasi che documentano l'intero percorso sono la dimostrazione di come l'inclusione linguistica dentro l'università abbia permesso un reale incontro fra giovani con percorsi di vita molto differenti. In ultimo il libro ripercorre l’esperienza del laboratorio di “Narrazione e Teatro” e del lavoro svolto dal regista Yousif Latif Jaralla che, non senza fatica, ha cercato di scavare nei silenzi di questi ragazzi. L'obiettivo era non tanto svelarne le storie quanto i sentimenti e le emozioni. Il video ‘Butterly Trip’ con il mimo e un gioco di luci ed ombre, fa rivivere dietro un telo le storie drammatiche vissute dai minori per giungere in Italia. Chi su una barca piena d'acqua, chi nascosto in un camion e schiacciato dalle merci, chi in una attesa piena di violenze. Sono tutti ragazzi che ce l'hanno fatta, molti dei quali erano presenti a Palazzo Steri per vedere insieme al pubblico il loro racconto proiettato su uno schermo.

Inoltre, i contenuti principali del volume sono stati pubblicati sul blog “Minori stranieri non accompagnati — dai barconi all'Università” consultabile al sito www.minorinonaccompagnatialluniversita.wordpress.com. Nel blog verrà pubblicata anche l'intera documentazione fotografica nella sezione “Scatti Migranti” e il trailer del video Butterfly Trip che ha come protagonisti gli stessi minori. “Il progetto, interamente autofinanziato è iniziato nel 2012 e vogliamo per la grande importanza che riveste. Soprattutto per il bene dei ragazzi stessi, continuare ancora – sottolinea ancora Mari D’Agostino -, per il momento non ci fermeremo. Tutti i minori provengono da diversi paesi africani. Giovani ai quali abbiamo offerto un percorso globale di inclusione sociale a più livelli. A loro oltre alla prima accoglienza degli enti preposti abbiamo offerto una qualità di formazione molto alta. Nel video traspare il percorso, il viaggio emotivo dei ragazzi puntando a valorizzare e fare capire le storie senza spettacolarizzarle ma nel pieno rispetto e della loro dignità”. (set) 

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