“Diversamente moda”: fermo il progetto per il laboratorio dei giovani disabili
Realizzazione dei capi della linea "alta moda". Progetto Anida
NAPOLI – Rischia di arenarsi ancora una volta il progetto “Diversamente moda” promosso dall’associazione napoletana Anida (Associazione nazionale italiana diversamente abili) per creare un laboratorio di moda realizzato da giovani disabili. Dopo varie peripezie, il presidente Giuseppe Sannino aveva ottenuto rassicurazioni da parte del comune di Napoli. “Ora i rapporti con il comune sono buoni – commenta il responsabile dell’onlus - ma il progetto non decolla”. È dal 2011, anno di presentazione del progetto elaborato per il lavoro ai disabili, che l’associazione è costretta ad una vera e propria via crucis tra riunioni con assessori, incontri tecnici e appuntamenti telefonici, che ad ora non ha prodotto nulla di concreto.
“È una fatica enorme per me, sia sul piano mentale che fisico, viste le mie gravi difficoltà motorie – sottolinea Giuseppe Sannino - È veramente uno sforzo sovrumano seguire le manifestazioni di interesse dei politici e poi doversi districare nei meandri delle amministrazioni tra tecnicismi e formalismi, per non parlare poi di assessori disponibili e solerti funzionari che non mantengono mai gli impegni presi”. “A oltre un mese dalla riunione con il sindaco De Magistris, che sancì la pace tra il comune e l’Anida, con l’impegno da parte dell’amministrazione a reperire dei locali adatti alla creazione del laboratorio di alta moda, siamo ancora in alto mare” denuncia Sannino.
Nelle riunioni tenute con gli assessori Fucito e Gaeta, era stato convenuto che la cosa più importante da fare subito, prima di intraprendere ulteriori iniziative per la concreta attuazione del progetto, fosse quella di individuare i locali idonei dove far nascere “Diversamente Moda”. “Sono troppo esperto delle pratiche dilatorie degli enti locali, per non temere che possa trascorrere tutto il mese di luglio senza nessuna soluzione, per poi ricominciare da capo a settembre, come se nulla fosse – sottolinea Sannino – In questo modo passano gli anni e non si crea lavoro per disabili e i disoccupati napoletani. Abbiamo detto più volte che non vogliamo assistenza, ma aiuto nel costruire il lavoro per le fasce più deboli e non ci faremo bloccare da impegni non mantenuti”.