16 giugno 2017 ore: 13:59
Disabilità

"Dopo di noi", erogato il 95,6% dei fondi: 16 regioni finanziate

Il sottosegretario al Lavoro Bobba risponde all'interrogazione di Carnevali (Pd). “Sedici regioni hanno superato positivamente l'istruttoria e hanno ricevuto le relative risorse, per un totale di 86 milioni, pari al 95,6% del fondo del 2016. “Nessun flop, la legge si sta attuando”
Dopo di noi - ragazzino disabile

ROMA – A che punto è l'applicazione della legge n.112 del 2016, “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità prive di sostegno familiare”, comunemente nota come legge sul “Dopo di noi”? Che fine ha fatto il fondo stanziato e come si stanno muovendo – se si stanno muovendo – le regioni? Lo ha chiesto stamattina in un'interpellanza urgente al ministro del Lavoro la deputata Elena Carnvali, relatrice della legge alla Camera, chiedendo di conoscere, a distanza di un anno conoscere lo stato di attuazione della normativa. 

“Ad oggi sappiamo che sedici regioni hanno, di fatto, compiuto la loro attività – ha riferito Carnevali - È importante per noi sapere, ad oggi, qual è lo stato di attuazione di questa legge, quante sono le regioni che hanno terminato questo percorso, come intende il Governo procedere nel caso delle regioni inadempienti”. Carnevali ha anche ricordato che “la platea dei beneficiari è stata individuata in circa 127 mila persone con disabilità”, per le quali però non è prevista una “erogazione di risorse a pioggia”, ma piuttosto la predisposizione di “progetti individuali, ai sensi dell'articolo 14 della legge 328”. 

Indirizzi programmatici da tutte le regioni, tranne Valle d'Aosta. Ha risposto il sottosegretario di Stato per il Lavoro e le politiche sociali, Luigi Bobba, ricordando innanzitutto che “ai fini dell'erogazione del finanziamento, le regioni adottano le linee di indirizzo dei programmi per l'attuazione degli interventi e dei servizi per l'assistenza alle persone con disabilità grave prive di sostegno familiare. Tali indirizzi di programmazione – ha aggiunto Bobba - sono stati comunicati al ministro del Lavoro, che, all'esito di un'attenta e accurata istruttoria, procede all'erogazione delle risorse spettanti a ciascuna regione. Il ministero del lavoro ha, pertanto, richiesto alle regioni di predisporre gli atti di programmazione di competenza, da far pervenire allo stesso entro la fine dello scorso mese di febbraio, ai fini del prescritto esame. Ad oggi – ha riferito Bobba - tutte le regioni hanno provveduto all'invio degli indirizzi programmatici richiesti, fatta eccezione per la Valle d'Aosta. Quest'ultima, più volte sollecitata dal Ministero del lavoro, ha rappresentato che il ritardo nell'elaborazione della programmazione è stato determinato dalla riorganizzazione degli uffici competenti e dal conseguente avvicendamento del personale ivi impiegato”. 

86 milioni erogati a 16 regioni. Il 65,6% del fondo 2016. Il ministro del Lavoro ha concluso positivamente le istruttorie relative alla programmazione di sedici regioni, alle quali ha erogato le relative risorse per un importo totale di circa 86 milioni di euro, pari quindi al 95,6% delle risorse complessivamente stanziate per l'anno 2016. Nello specifico, in relazione alle cinque tipologie di interventi previsti, le regioni hanno destinato: oltre il 27% delle risorse complessivamente erogate ai percorsi di accompagnamento per l'uscita dal nucleo familiare di origine e agli interventi di supporto alla domiciliarità in soluzioni alloggiative con determinate caratteristiche; circa il 14% di tali risorse ai percorsi di accrescimento della consapevolezza e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile; oltre il 27% di interventi per la realizzazione di innovative soluzioni alloggiative e, in via residuale, circa il 4% di interventi per la permanenza temporanea al di fuori del contesto familiare

Verso una “infrastrutturazione sociale”. “Le risposte del governo fanno giustizia alle polemiche infondate sull’inutilità della legge “dopo di noi” e mettono all’angolo coloro che hanno mostrato scetticismo – commentano Elena Carnevali e Anna Margherita Miotto (Pd) - La legge 112/2016 non solo non ha fatto flop, ma la sua applicazione sta procedendo mostrando una responsabilità condivisa a tutti i livelli istituzionali. Ad oggi – ricordano le deputate - il ministero del Lavoro ha erogato il 95,6 per cento delle risorse complessivamente stanziate per l'anno 2016 e si appresta a completare entro la fine del mese la distribuzione alle regioni che, in queste settimane, procederanno a finanziare i progetti che consentano percorsi di accompagnamento all’uscita dal nucleo familiare di origine e il supporto all’abitare in autonomia in piccole convivenze simil familiari. Questo percorso è destinato a non interrompersi grazie agli stanziamenti già previsti nel triennio e così sarà d'ora in poi, ogni anno, attraverso una programmazione pluriennale. Chi pensava che le famiglie chiedessero solo un beneficio monetario si sbaglia – affermano Miotto e Carnevali - Chiedono invece una prospettiva di vita per i figli, diversa dall’istituzionalizzazione, coscienti che per realizzare percorsi di autonomia servono anni di investimento sull’acquisizione delle competenze e 'infrastrutturazione sociale' da parte delle regioni e degli enti locali in collaborazione con le associazioni dei famigliari”. (cl)

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