"Dopo di noi": in Emilia Romagna c’è tempo fino al 30 marzo per chiedere contributi
BOLOGNA – Un aiuto concreto ai genitori di persone con disabilità che guardano con apprensione al futuro dei propri figli. È quello che arriva dal Piano regionale con cui l’Emilia-Romagna ha attuato la legge nazionale sul Dopo di noi, mettendo a disposizione per l’anno in corso 9,3 milioni di euro destinati a finanziare progetti che garantiscano un futuro di assistenza, indipendenza e autonomia alle persone disabili sole e prive di sostegno familiare. Fanno parte di questo pacchetto anche i 2,8 milioni di euro del bando regionale aperto lo scorso ottobre per il quale la Giunta ha deciso di prorogare la scadenza al 30 marzo 2018 (inizialmente era al 31 gennaio) per favorire una maggiore partecipazione, e di ampliare le tipologie di intervento finanziabili. “Questo intervento si inserisce in un disegno molto ampio che riguarda l’assistenza alla persone e punta a sviluppare la rete di servizi offerti dalla Regione in risposta alle esigenze dei disabili – hanno detto gli assessori a Welfare e Politiche per salute, Elisabetta Gualmini e Sergio Venturi – Il nostro obiettivo è tracciare sentieri nuovi, che diano alle persone con disabilità la possibilità di progettare la propria vita, partendo dal diritto di scegliere dove e con chi vivere. Una prospettiva concreta di sostegno per evitare l’isolamento domiciliare e favorire il più possibile l’autonomia delle persone fragili”.
Il nuovo provvedimento stabilisce che, oltre all’acquisto e alla ristrutturazione di alloggi, siano ammessi a finanziamento anche l’ampliamento e le nuove costruzioni di immobili. Nell’ambito di questi interventi potrà essere finanziato anche l’acquisto di attrezzature, soluzioni tecnologiche e arredi. Rientrano tra le tipologie di interventi da finanziare gli appartamenti per piccoli gruppi (massimo 5 persone) e il co-housing, purché riproducano le condizioni abitative e le relazioni della casa di famiglia, nonché appartamenti ‘palestra’ per brevi soggiorni con l’obiettivo di favorire l’autonomia personale. Destinatari dei contributi sono i Comuni e le loro forme associative, le organizzazioni di volontariato, le cooperative sociali, ma anche associazioni di genitori e singoli familiari. Ogni intervento può essere finanziato al massimo per il 90% del costo complessivo e non dovrà essere inferiore a 50 mila euro. Per gli interventi al di sotto di questa cifra, la Regione ha già destinato agli enti locali specifiche risorse con il primo riparto del fondo “Dopo di noi”. (lp)