31 marzo 2016 ore: 16:36
Disabilità

"Dopo di noi", le associazioni chiedono chiarezza e pluralità

"Il Dopo di noi ha un prima di noi. Esiste tutto un percorso che ancora deve essere intrapreso", afferma Donatella Cremonese dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, aprendo l'audizione in commissione Lavoro al Senato questa mattina sul Ddl ...
Dopo di noi, mano di adulto e di bambino

"Il Dopo di noi ha un prima di noi. Esiste tutto un percorso che ancora deve essere intrapreso", afferma Donatella Cremonese dell'associazione Comunita' Papa Giovanni XXIII, aprendo l'audizione in commissione Lavoro al Senato questa mattina sul Ddl 'Dopo di noi'. È "certamente un primo passo, che va integrato con altre indicazioni. Il funzionamento del meccanismo del Ddl non e' chiaro- prosegue l'associazione di volontariato 'QUI Per VOI', che offre assistenza legale e amministrativa ai disabili- dobbiamo capire come si accede al meccanismo del 'Dopo di noi' e come concorrono gli altri legami familiari se la persona disabile non e' sola". Oltre a sottolineare l'importanza della presenza del terzo settore, 'Qui per Voi' ha proposto "anche di far entrare nel 'trust' sia le organizzazioni del terzo settore che gli enti pubblici".

L'ultima parola a Mario Paganessi, direttore generale della Fondazione di partecipazione 'Oltre il Labirinto Onlus', che si occupa di autismo: "Siamo nati nel 2008 per immaginare immediatamente il futuro dei nostri figli. Non possiamo affrontare questo argomento da un punto di vista ingegneristico- afferma il genitore- proporrei piuttosto di puntare su una strategia che coinvolga tutto il territorio. Spingiamo per la realizzazione di partnership tra enti".

La Fondazione 'Oltre il Labirinto' e' membro di Autism Europe e segue circa 1.100 famiglie. "Siamo a favore dei trust e dell'8xmille, anzi ampliatelo- suggerisce Paganessi- chiediamo pero' una declinazione al plurale del 'Dopo di noi'. I 'trust' prevedono dimensioni singole- spiega il socio fondatore- ho una sorella down e il suo 'Dopo di noi' e' garantito da un fondo. Cerchiamo invece di favorire progetti aggregati con altri settori- continua Paganessi- abbiamo in Italia diversi hub dove stiamo dialogando con i Comuni, che spesso hanno case da poter destinare. Non chiediamo soldi a pioggia, non vogliamo prestiti, ragioniamo in termini di visione". la Fondazione punta quindi su "fondi concreti e monitorati per promuovere la presa in carico attraverso percorsi abilitativi, e chiede il coordinamento tra le varie leggi. In ultimo- conclude il presidente- e' importante regolamentare i tempi di declinazione legislativa da parte delle Regioni". (DIRE)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news