16 maggio 2016 ore: 16:57
Disabilità

‘Dopo di noi’, Misericordie: “Costruire rete soggetti che operano in questo campo”

Oggi l’incontro a Firenze della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, insieme all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Ente Nazionale Sordi
Disabilità e dopo di noi

FIRENZE - Conoscere e condividere le esperienze esistenti e iniziare a costruire una rete di soggetti che operano in questo campo, in attesa che il Parlamento approvi la legge sul ‘dopo di noi’, che si occupa dell’assistenza alle persone con disabilità gravi che restano senza sostegno familiare.
E’ lo scopo dell’incontro svoltosi stamani a Firenze per iniziativa della Federazione regionale delle Misericordie della Toscana, insieme all’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti e Ente Nazionale Sordi ed a cui hanno preso parte rappresentanti e operatori di molte realtà del terzo settore e del volontariato.

A illustrare i contenuti del disegno di legge sul ‘dopo di noi’, approvato a Febbraio alla Camera e in attesa dell’esame del Senato, è stato l’onorevole Filippo Fossati. Durante la mattinata, coordinata dal dottor Marco Bertelli, direttore del Centro di ricerca e ambulatori della Fondazione San Sebastiano della Misericordia di Firenze, sono intervenuti la professoressa Liliana Dell’Osso, dell’Università di Pisa, e il professor Mario Biggeri, dell’Università di Firenze, che hanno approfondito il tema dal punto di vista delle neuroscienze e da quello socioeconomico. Durante i lavori è stato anche effettuato un collegamento audio-video con Betlemme, dove opera l’Istituto Pontificio per la rieducazione audiofonetica ‘Effetà Paolo VI’, con cui collabora la nuova Misericordia di Betlemme.

“Finalmente – ha detto aprendo i lavori il presidente delle Misericordie della Toscana, Alberto Corsinovi – il Parlamento ha deciso di occuparsi di quello che in tante famiglie è un problema ineludibile, che diviene sempre più acuto con l’incedere degli anni, quando si comincia a porsi drammaticamente la domanda: che ne sarà di nostro figlio, di nostro fratello disabile quando noi non ci saremo più ? Fino ad oggi le risposte, anche positive e virtuose, sono state però troppo isolate e localizzate. E quando le risposte non sono arrivate, a volte abbiamo letto sui giornali tragiche storie di cronaca.”

 

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