23 luglio 2014 ore: 16:23
Società

“Eu 013 L’ultima Frontiera”: il documentario sui Cie tra i finalisti del premio Ilaria Alpi

Gli autori sono Raffaella Casentino, collaboratrice dell’agenzia Redattore Sociale e Alessio Genovese, videomaker. La premiazione a Riccione il 6 settembre
Immigrati dietro sbarre, Cie di via Corelli, Milano

BOLOGNA - Annunciati i finalisti del premio giornalistico Ilaria Alpi, che si terrà a Riccione dal 4 al 7 settembre. Tra di loro, per il premio Ia Doc Rai, ci sono Raffaella Cosentino, collaboratrice dell’agenzia Redattore Sociale e Alessio Genovese, videomaker, con  ‘Eu, 013 l’ultima Frontiera’, il documentario girato tra febbraio e marzo di quest’anno all’interno dei Cie di Ponte Galeria (Roma), Bari, Milo (Trapani), al porto di Ancona e, per la prima volta, nell’area di sosta dell’aeroporto internazionale di Fiumicino, dove vengono fatti attendere gli stranieri in attesa del respingimento. Sessantadue minuti per raccontare cosa succede dietro le sbarre dei centri di identificazione ed espulsione, proiettati in anteprima assoluta per i giornalisti nel corso del XX seminario di Redattore Sociale alla Comunità di Capodarco di Fermo (‘La sostanza e gli accidenti’). “Per la prima volta il Ministero ha permesso a un’intera troupe cinematografica di fare ingresso per alcuni giorni consecutivi nei diversi Cie – spiega Genovese –. Per noi questo ha rappresentato una grande occasione: la possibilità di descrivere lo spazio e il tempo all’interno di questi centri”.

Bisognerà però aspettare sabato 6 settembre per sapere chi vincerà. La proiezione dei video finalisti, seguita dall’incontro con gli autori, avverrà durante le giornate del Premio Ilaria Alpi, a Riccione dal 4 al 7 settembre, e i vincitori saranno decretati il 6 settembre durante la serata al Palazzo dei Congressi di Riccione, con la  cerimonia di premiazione. Un premio giornalistico importante che quest’anno giunge alla sua ventesima edizione e che celebra anche con il ventennale della morte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin  uccisi in Somalia il 20 marzo 1994 perché sulle tracce un traffico di armi e un sistema di smaltimento di rifiuti tossici tra Italia e Africa. Luca Ajroldi è il presidente della giuria del Premio: “Abbiamo scelto di valorizzare il giornalismo d’inchiesta di quanti, nel produrre informazione, perseguono la ricerca della verità”. Il bilancio dei lavori in lizza per il premio è positivo: “Ci siamo sforzati – continua il presidente della giuria - di selezionare reportage e inchieste che raccontino al meglio le problematiche sociali in un anno di televisione, nazionale e internazionale. La crescita, esponenziale, della qualità e della professionalità mostrata quest’anno dalle web tv ci ha spinto a metterle a confronto con le produzioni mainstream e possiamo ormai confermare che le produzioni per il web sono di qualità professionale anche se, ancora, riflettono la matrice televisiva e non hanno ancora del tutto acquistato un linguaggio web autonomo. Sul fronte internazionale – conclude - si confermano produzioni di alto livello sia nell’ambito dell’inchieste che del reportage”. (irene leonardi)  

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news