“Fare la guerra è la scelta peggiore”: appello della PerugiAssisi, per la Giornata della Pace
ROMA - Alla vigilia della Giornata internazionale della pace del 21 settembre, la Fondazione PerugiAssisi per la cultura della pace diffonde il discorso pronunciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres e rilancia un nuovo accorato appello all'impegno per fermare la guerra in Ucraina: “La pace è sotto attacco, goccia dopo goccia, il veleno della guerra sta infettando il nostro mondo, per le persone e per il pianeta dobbiamo impegnarci per la pace”, era il monito di Guterres i13 settembre scorso. La Fondazione PerugiAssisi torna dunque a chiedere ai responsabili della politica nazionale e internazionale di raccogliere l’appello di Papa Francesco e lavorare per ottenere l’immediato cessate-il-fuoco. “Continuare a fare la guerra, ha dichiarato Flavio Lotti, Presidente della Fondazione PerugiAssisi, sarà la scelta peggiore. Mentre crescono montagne di sofferenze e ingiustizie, la guerra è la cosa più stupida e irrazionale che possiamo continuare a fare perché è inconcludente, autodistruttiva e nessuno la può vincere”.
Di seguito il discorso integrale di Guterres:
“La pace è il compito più fondamentale che abbiamo. E non è una responsabilità esclusiva dei governi o dei Presidenti. La pace è un lavoro che appartiene a ciascuno di noi. Ma mentre ci riuniamo oggi, la pace è sotto attacco nelle comunità, nei Paesi e le regioni. E la pace è sotto attacco anche nei cuori e nelle menti delle persone da parte delle forze oscure della disinformazione e dei discorsi di odio. Goccia dopo goccia, il veleno della guerra sta infettando il nostro mondo. Mettendo milioni di persone sulla linea del fuoco. Erodendo i diritti umani, la sicurezza e il benessere di tutte le persone. E invertendo le conquiste faticosamente raggiunte nel campo dello sviluppo. Ma tutti noi possiamo fare la nostra parte per cambiare questa situazione e coltivare i semi della speranza, unendoci per affrontare le sfide comuni che abbiamo di fronte. Sfide come la povertà, la fame, le discriminazioni e le disuguaglianze. Sfide come quelle poste dai rapidi progressi della tecnologia - compresa l'intelligenza artificiale - che devono essere gestite con attenzione per garantire che l'umanità sia aiutata, non danneggiata. E sfide come il cambiamento climatico, l'inquinamento e l'epica perdita di biodiversità. Per le persone e per il pianeta possiamo - e dobbiamo - impegnarci per la pace. Impegnarci per la pace significa concentrarsi sulla prevenzione, sul dialogo e sulla mediazione per sanare le divisioni, disinnescare i conflitti e garantire che ogni comunità sia parte di un futuro condiviso. Impegnarci per la pace significa riunirsi intorno agli strumenti che sostengono la fiducia e la solidarietà globale, tra cui la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e la Carta delle Nazioni Unite. Impegnarci per la pace significa affrontare le discriminazioni e il razzismo. Significa salvare gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e ampliare le opportunità per le donne e le ragazze. Impegnarci per la pace significa accelerare la nostra battaglia contro il cambiamento climatico, porre fine alla nostra dipendenza dai combustibili fossili e investire nelle energie rinnovabili. Significa far valere i fatti e la scienza sulle bugie e l'odio. E impegnarci per la pace significa sostenere gli attivisti, giovani e anziani, nelle loro richieste di progresso. Ora più che mai abbiamo bisogno di solidarietà globale, azione collettiva, impegno e fiducia reciproca. Impegniamoci tutti a partecipare a questa spinta per la pace. Prima di suonare la campana della pace, vi prego di unirvi a me in un breve momento di silenzio per riflettere sul significato e sulla necessità della pace - e su ciò che ognuno di noi può fare a modo suo per portare la pace nel nostro mondo”.