“Fuga delle residenze per minori”: a Milano 20 cooperative non si convenzioneranno
ROMA - 590 posti in meno nelle case famiglie e residenze per minori del comune di Milano: è una vera e propria emergenza sociale, quella annunciata e denunciata dal Cnca Lombardia, dopo l'ultimo bando comunale destinato a queste strutture: “Le tariffe non permettono di rispondere in maniera adeguata ai bisogni di minorenni e famiglie accolti. In questo modo si sottraggono 590 posti di accoglienza (in 147 strutture), ad un sistema già insufficiente”.
Ben 20 organizzazioni, tra cui alcune importanti cooperative, hanno infatti deciso di non rinnovare o sottoscrivere le convenzioni per gestire le residenze per minori e per genitori-figli. È infatti appena scaduto il termine per presentare una manifestazione di interesse al “bando residenzialità minori”e molte realtà interne ed esterne al Cnca, che gestiscono queste strutture sul territorio di Milano Città Metropolitana e province limitrofe, hanno dichiarato forfait.
“Ma perché succede questo proprio in un campo, quello di minori e famiglie, in cui i bisogni sono urgenti e indifferibili? - domanda Cnca Lombardia - La risposta è nei numeri: le tariffe proposte infatti non permettono di sostenere gli standard previsti dalle normative di Regione Lombardia per la gestione di tali strutture e, quindi, di rispondere in maniera adeguata ai bisogni materiali e di crescita dei minorenni e delle famiglie accolte, che hanno bisogno di un percorso educativo e di creazione di autonomia, molto più che di mere prestazioni assistenziali.
Nello specifico, “si tratta di tariffe inferiori di almeno il 20% rispetto a quelle degli altri Comuni della Città Metropolitana e delle altre provincie lombarde - denuncia il presidente Paolo Cattaneo - In alcuni casi sono addirittura ribassate rispetto a quelle proposte nel bando del 2018, esponendo in questo modo i dipendenti ad una sempre crescente precarietà e a una fuga dalla professione”.
E Cattaneo rivolge un appello al comune di Milano: “In una stagione in cui sta via via emergendo la necessità di dare dignità alle professioni sociali e socio sanitarie ed è sempre più difficile trovare educatori, infermieri, medici disposti a lavorare nelle nostre strutture, e in cui il costo della vita parametrato agli stipendi di tali professioni risulta insostenibile generando la fuga dal sociale di decine di colleghi, il colpo di grazia viene dal Comune di Milano che continua a proporre convenzionamenti a tariffe insostenibili. Pur riconoscendo lo sforzo fatto nell’ultimo anno dal Comune, che ha consentito di rivedere, anche sensibilmente, le tariffe di alcune unità di offerta - prosegue Cattaneo - oggi si corre il rischio che l’esito immediato di questo nuovo accreditamento sia il mancato convenzionamento di circa 20 storiche realtà, sottraendo così di fatto più di 590 posti di accoglienza, in 147 strutture, ad un sistema già insufficiente. L'esito a lungo termine è che tutto ciò ricadrà sulla qualità del lavoro rivolto a famiglie e minorenni in situazione di vulnerabilità e tutela, proprio quelli che avrebbero più bisogno di cura, attenzione, protezione e professionalità per realizzare il proprio progetto di vita”.
E' necessario, per Cattaneo. “uscire dal recinto delle politiche sociali ed abbracciare un panorama più ampio: quello delle politiche di una Milano capace di fare diventare l'attenzione ai più fragili il motore della propria crescita e del proprio sviluppo. Crediamo nella disponibilità del indacoad andare in questa direzione e attendiamo un suo riscontro”.
Qui l'elenco delle organizzazioni firmatarie: Fondazione Archè, Cooperativa Arimo, Asilo Mariuccia, Casa dell’Accoglienza, Ceas, Centro Accoglienza Ambrosiano Sarepta, Centro Mamma Rita, Cooperativa Comin, Consorzio Solidarietà e Futuro (Centro Ambrosiano di Aiuto alla Vita e Pio istituto di Maternità), Cooperativa Diapason, Cooperativa Farsi Prossimo, Cooperativa il Portico, Cooperativa La Grande Casa, CDO, Federsolidarietà, LegaCoop Sociali, Uneba, CNCA Lombardia, membri del direttivo del Forum Terzo Settore di Milano