“Hotel 6 Stelle”: sbarca su Rai Tre lo stage di lavoro di sei ragazzi Down
boxROMA - Sei ragazzi con sindrome di Down, al lavoro in un hotel romano, seguiti passo passo dalle telecamere di Rai3: li vedremo in seconda serata, da lunedì 17 febbraio, in “Hotel 6 Stelle”. La Rai definisce il progetto come una “docu-fiction”, che ha come obiettivo quello di raccontare anche al grande pubblico un’esperienza di inserimento lavorativo di persone con disabilità. Prodotta da Magnolia, la trasmissione è realizzata con la collaborazione dell’Aipd, l’Associazione italiana persone down. La regia è di Claudio Canepari.
I sei giovani interessati, tre ragazzi e tre ragazze, hanno tutti con un’età compresa fra i 18 e i 31 anni e sono impegnati in un vero e proprio tirocinio formativo in un albergo. Le telecamere seguiranno dunque l’esperienza di Nicolas, che alla reception avrà il compito di accogliere e registrare i clienti, e con lui quelle di Benedetta e Livia, impegnate come cameriere nella sala da pranzo degli ospiti, di Emanuele, vice-cuoco in cucina, di Martina, cameriera ai piani per ordinare le stanze e infine di Edoardo che invece lavorerà per garantire la manutenzione degli impianti dell’hotel.
Ad arricchire il format (e anche a renderlo più appetibile al pubblico della tv generalista) ci saranno per i sei protagonisti le lezioni di inglese di John Peter Sloan, artista di Birmingham, attore, cantante rock, autore di “Instant English”, il manuale di inglese più venduto in Italia, e di tre collane video che legano grammatica e comicità e puntano ad insegnare l’inglese con il divertimento: un personaggio già noto al pubblico televisivo per le sue “ospitate” in numerosi programmi di intrattenimento e/o informazione (“Amici”, “Mattino Cinque”, “La vita in diretta” fra gli altri). Obiettivo delle sue lezioni sarà evidentemente quello di aiutare i ragazzi a rapportarsi con i clienti stranieri dell’hotel. Oltre a Sloan, poi, le prime anticipazioni parlano anche di “visite inaspettate che regaleranno ai ragazzi grandi emozioni”: si tratterà di personaggi famosi, del mondo dello spettacolo e non solo, di cui i giovani sono fan, e con i quali – a sorpresa – si troveranno ad avere a che fare durante il loro lavoro.
Al di là della presenza di alcuni vip, l’obiettivo del programma - le cui prime immagini fotografiche sono visibili sull’ultimo numero del settimanale RadioCorriereTv, pubblicato online dall’Ufficio stampa Rai - è quello di mostrare al grande pubblico della televisione generalista che anche i giovani con sindrome di Down, e più in generale quelli con una disabilità intellettiva, possono proficuamente ricoprire un incarico lavorativo. La necessaria competenza tecnica sul tema è stata fornita dall’Aipd, la principale associazione delle persone con sindrome di Down, attiva da 35 anni in tutta Italia per tutelarne i diritti e favorirne il pieno inserimento sociale.
Con “Hotel 6 Stelle”, per la seconda volta in poco più di due mesi la Rai sceglie di affrontare (in prima o seconda serata) un tema sociale con la consulenza diretta di un’associazione: la precedente esperienza – peraltro controversa – è quella di Mission, il docu-reality andato in onda a dicembre 2013 su Rai1 in prima serata, che ha raccontato l’esperienza di alcuni personaggi famosi in alcuni campi profughi; programma alla cui realizzazione avevano collaborato Unhcr e Intersos.
Se Mission era stato prodotto dalla Dinamo srl (autori Tullio Camiglieri e Antonio Azzalini), “Hotel 6 Stelle” è invece una produzione Magnolia, per la regia di Claudio Canepari, uno degli autori che più hanno lavorato negli ultimi anni su temi sociali: i telespettatori di Rai3 lo ricorderanno per “Residence Bastoggi”, una docu-fiction andata in onda negli scorsi anni e incentrata sulla vita reale di uno dei quartieri più poveri e degradati di Roma, ma suoi sono anche altri programmi di successo come “Reparto Maternità” o “Scacco al re”. La prima, una docu-soap per Fox Life ambientata all’Ospedale San Camillo di Roma, segue le vicende delle pazienti dal primo incontro con lo staff ostetrico fino all’uscita dal reparto con i bambini in braccio, passando naturalmente per il momento del parto; la seconda, per Rai Fiction, ripercorre gli ultimi trentanove giorni della caccia a Bernardo Provenzano, arrestato nel 2006 a Corleone in un casolare di campagna.