6 luglio 2013 ore: 15:10
Immigrazione

“Il mio pastorale per il Papa". E' fatto con i resti delle barche della speranza

A Lampedusa il falegname Francesco Tuccio da anni produce croci, calici e bastoni realizzati col legno delle carrette dei migranti ritrovate sulle coste dell’isola. Afferma: “E’ come ridare la vita ai rifugiati morti”. Lunedì l’omaggio al Pontefice, che arriverà sull'isola
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LAMPEDUSA (AG) – E’ alto un metro e ottanta, ha un cuore centrale e i pesci alle due estremità. E’ costruito in legno, quello delle carrette della disperazione. Eccolo il pastorale che Papa Francesco riceverà lunedì durante la sua visita a Lampedusa. A prepararlo è stato Francesco Tuccio, il falegname dell’isola che si chiama come il Papa e che da quattro anni confeziona croci e calici con il legno ricavato dalle barchette dei migranti ritrovate sulle coste lampedusane. Un hobby nato per gioco, ma diventato sempre più impegnativo tanto che oggi gli oggetti realizzati da Francesco, circa mille, si trovano nelle diocesi di tutta Italia. Sono stati donati a vescovi e cardinali di tutte le regioni, e perfino Papa Ratzinger nel 2011 è stato omaggiato con una croce, consegnata personalmente da Francesco durante la sua visita in Vaticano. “L’idea delle croci è nata nel 2009 – spiega il falegname 46enne – Il mio obiettivo è raccontare la sofferenza di questi rifugiati. La croce vuole simboleggiare la rinascita dopo la sofferenza, la rinascita dopo la morte. Ogni volta che costruisco una croce è come ridare la vita un immigrato che non ce l’ha fatta”.

BoxLa notizia dell’arrivo del Papa è arrivata sull’isola una decina di giorni fa e da allora Francesco si è subito messo al lavoro, un lavoro che l’ha impegnato quasi 24 ore al giorno. Oggi il suo cuore ferve d’emozione. Profondamente cattolico, vive l’evento come uno dei più importanti della sua vita: “Per me sarà un’esperienza unica e toccante”. Fagociterà in un momento la passione di una vita. “E’ una gioia immensa ospitare il Papa nel suo primo viaggio esterno. E’ un evento storico che può portare in luce la questione dell’immigrazione. Qui la gente muore e tutti (politici compresi) fanno finta di niente. Speriamo che la visita di Bergoglio possa scuotere le coscienze”. Forse sarà lui stesso a consegnare il pastorale al Papa: “Avrei tante cose da dirgli, ma sarò bloccato dall’emozione, cercherò semplicemente di ringraziarlo per il messaggio molto forte che vuole dare con questa visita”.
Già 20 giorni fa, il falegname lampedusano aveva spedito al Papa, tramite il vescovo di Agrigento, una piccola croce pettorale, sempre costruita col legno delle barche. “Spero che anche questo dono possa aver contribuito a influire sulla scelta di Bergoglio di visitare la nostra isola”.

Il pastorale del Papa, che sarà accompagnato anche da un calice e da altri oggetti, è quasi pronto. E’ custodito in un ambiente rigorosamente top secret. Chiediamo a Francesco di poterlo fotografare, ma lui si attiene alle raccomandazioni del Vaticano, che ha imposto il divieto di diffonderne l’immagine fino alla visita del Papa. La falegnameria di Tuccio è piena di legni delle barche. Sono prevalentemente azzurri, ma ce ne sono di tutti i colori. Si rifornisce prevalentemente a quella che i lampedusani chiamano la discarica delle carrette, un ammasso indistinto di barche arrivate a Lampedusa nel corso di tutti questi anni. In mezzo alle barche sopravvivono i ricordi dei loro passeggeri: scarpe, vestiti, zaini, fogli,bottiglie, lattine, scatolette di tonno. E poi legno, legno e ancora legno. Tantissimo legno che Francesco rivitalizza con la fede. (Jacopo Storni)

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