29 ottobre 2013 ore: 17:24
Giustizia

“Il patto con il diavolo”, il nuovo spettacolo dei ragazzi del Pratello

Sono 21 i ragazzi attualmente detenuti nell’Istituto penale minorile, in gran parte stranieri. Dodici di loro andranno in scena il prossimo 29 novembre nel nuovo spettacolo della Compagnia del Pratello con la direzione di Paolo Billi
Carcere, Teatro del Pratello

Teatro del Pratello

BOLOGNA - Il nuovo spettacolo della Compagnia del Pratello si intitola “Il patto con il diavolo” e si ispira a una delle varianti del mito del Faust, in particolare all’opera di Igor Stravinskij “L’histoire du soldat”. Il 29 novembre debutterà all’Istituto Penale Minorile prodotto dal Teatro del Pratello, società cooperativa sociale, diretto da Paolo Billi e in replica fino al 14 dicembre. Realizzato grazie al Centro Giustizia Minorile per l’Emilia-Romagna, a Comune, Provincia e Regione con i contributi, tra gli altri, della Fondazione del Monte e del Lions Club, porta in scena una dozzina dei 21 adolescenti reclusi nel carcere. L’esperienza è attiva da 15 anni: “Quest’anno abbiamo scelto di lavorare con il diavolo – spiega Billi – Farlo in un istituto penale suona abbastanza divertente, perché il diavolo non si sa sotto che vesti si presenta, di volta in volta”.

L’attività è cominciata a settembre (anticipata da due mesi dedicati alla costruzione della struttura): all’inizio, contava su 12 ragazzi, oggi sono 9: c’è chi è stato condannato, chi ha finito di scontare la pena, chi è in attesa di giudizio e chi è in tribunale. “Tenere tutto assieme non è facile, per questo di solito accogliamo ragazzi con pene compatibili con l’impegno, per non essere abbandonati a metà strada – continua il regista – Ma non è sempre possibile: così, reinventiamo tutto spesso e volentieri”. Alle difficoltà organizzative si sommano le difficoltà linguistiche, perché i ragazzi sono delle più svariate culture. Il percorso che porta alla messa in scena vera e propria si articola su quattro laboratori: di scrittura, di movimento, teatrale e di attrezzeria. L’anno scorso le 14 date sono state viste da 1.400 spettatori, di cui circa la metà studenti di scuole superiori, centri giovanili e gruppi organizzati. Un modo per mettere in relazione l’interno con l’esterno. “L’obiettivo della nostra attività è il reinserimento nella società di questi ragazzi – spiega Beatrice Draghetti, presidente della Provincia di Bologna – Per questo noi intendiamo l’attività teatrale anche come talento da mettere in pratica nel futuro”: non sono rari, infatti, i casi in cui ex detenuti, una volta liberi, scelgano di continuare a recitare con la Compagnia.

Oggi nel carcere minorile del Pratello sono ospitati 21 adolescenti, nell’80 per cento dei casi si tratta di stranieri: marocchini, tunisini, rumeni, moldavi su tutti. “Fare convivere tutte quelle culture e quelle lingue non è facile, ma ce la stiamo mettendo tutta”, è il commento di Alfonso Paggiarino, direttore dell’Istituto da quasi due anni, impegnato in prima linea nell’organizzazione delle varie attività dedicate ai ragazzi. Oltre al teatro, ci sono le attività sportive – calcio in primis –, la danza, l’arte e, soprattutto, la scuola. Il carcere, già dotato di scuola primaria e secondaria di primo grado, da quest’anno avrà anche un istituto superiore alberghiero: “Così garantiamo il rispetto dell’obbligo scolastico fino a 16 anni e, contemporaneamente, insegniamo una professione”, commenta soddisfatto.

Prossimo obiettivo: portare gli spettacoli fuori dal carcere: “Magari al Comunale”, suggerisce Giuseppe Spadaro, neo presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna che, durante la conferenza, chiede a Billi di poter entrare in pianta stabile nella Compagnia.
Le prenotazioni per lo spettacolo avranno inizio il 30 ottobre. L’ingresso è subordinato al permesso dell’autorità giudiziaria competente. (ambra notari)

 

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