"Insieme senza muri", pace tra le diverse anime della manifestazione
MILANO - Pace fatta tra le anime più dure e quelle più istituzionali della marcia del 20 maggio a Milano per l'accoglienza dei migranti "Insieme senza muri". Dopo il blitz delle forze dell'ordine del 2 maggio alla Stazione centrale e la retata di migranti, in una parte dell'associazionismo milanese - dal Naga ai sindacati fino ai centri sociali - era cresciuto il malumore verso il Governo e il ministro dell'Interno, Marco Minniti, e il sindaco Giuseppe Sala. Un malumore che rischiava di dividere in due anime la manifestazione di sabato. Un'anima più moderata, che avrebbe marciato sotto lo slogan "Senza muri", e una più antagonista, legata allo slogan "Nessuno è illegale", che sottolinea di più la necessità di cambiare totalmente le leggi in materia di immigrazione. Ma ieri sera, in un vertice a Palazzo Marino al quale hanno partecipato diversi rappresentanti del terzo settore, si è arrivati a un accordo: anche lo striscione "Nessuno è illegale" aprirà la manifestazione insieme a quello "Senza muri".
"Lo ritengo un risultato politicamente molto importante -sottolinea Piero Massarotto, presidente del Naga-. 'Nessuno è illegale' sottolinea il fatto che oggi non esistono canali d'ingresso regolari in Italia e quindi nessuno può essere considerato irregolare. I muri da abbattere sono anche quelli legislativi". "No one is illegal" era anche lo slogan della marcia di Barcellona nel febbraio scorso, da cui è nata l'idea di quella di Milano: "La nostra posizione non è in contrasto con quella del Comune né con chi si riconosce di più nello slogan "Senza muri", semmai va a integrare questi concetti", ci tiene a precisare Piero Massarotto. (dp)