“Io cittadino”, nasce la piattaforma dei disabili "autorappresentanti"
ROMA – Si chiamano “Autorappresentanti”, perché ci tengono a rappresentare se stessi, ad autodeterminarsi. Formano un “movimento”, perché questo principio sia affermato con forza e diventi consapevolezza e cultura comune. Il 19 settembre a Roma, presso il Centro congresso Frentani, nasceranno ufficialmente, presentando la propria piattaforma. E’ la fase conclusiva del progetto di Anffas “Io cittadino. Strumenti per la piena partecipazione, cittadinanza attiva e self advocacy delle persone con disabilità intellettiva e/o relazionale”, con il sostegno del ministero del Lavoro e delle politiche sociali.
Il progetto è stato avviato nel settembre 2015, con l’intento di realizzare il percorso necessario allo sviluppo e all’avviamento del primo movimento di self-advocacy italiano composto da persone con disabilità, al fine di garantire a queste ultime opportunità, supporti ed empowerment per l’affermazione del diritto all’auto-determinazione, partecipazione ed inclusione nella società e per la piena valorizzazione del loro ruolo attivo di cittadini. In un anno, l’iniziativa ha coinvolto 117 persone con disabilità e 52 loro facilitatori, ma anche 432 genitori e familiari ed operatori delle strutture associative Anffas coinvolte, tutti opportunamente formati tramite un percorso completamente accessibile anche grazie all’utilizzo del linguaggio facile da leggere e da capire.
Obiettivo comune: fare in modo che, superando barriere culturali e pregiudizi, le persone con disabilità e soprattutto con disabilità intellettive, non vengano più discriminate ed escluse ma adeguatamente supportate e sostenute e finalmente considerate per ciò che sono e che hanno diritto di essere, ossia persone e cittadini come tutti, con pari diritti e pari dignità che in prima persona possono così far sentire anche la loro voce. Il 19 settembre, alla presenza anche del presidente del Senato Pietro Grasso, saranno offerte le testimonianze dei protagonisti e sarà presentata la Piattaforma nazionale del Movimento di autorappresentanti italiani. “Per me e gli altri autorappresentanti, questo progetto serve a noi per non farci sentire inferiori a nessuno – assicura Matteo, autorappresentante Anffas – E’ una cosa molto importante, che mi ha aiutato tanto nella mia vita, mi ha fatto capire e sentire che sono una persona uguale agli altri anche se sono una persona con disabilità”.