11 maggio 2015 ore: 17:39
Immigrazione

“Io sto con la sposa” ai David di Donatello. “Ora aprire le frontiere”

Il film sul finto corteo nuziale che ha beffato la Fortezza Europa è in finale nella sezione documentari. Del Grande: “Felici per questo riconoscimento. Ora la politica decida da che parte stare, bisogna fermare le guerre non le persone”. La premiazione il prossimo 12 giugno
Marco Garofalo Io sto con la sposa - backstage e le foto di gruppo 10

Grimaldi (VM) - Daniel porta sulle spalle la sposa Tasneem durante uno dei passaggi più difficili sulla montagna.

ROMA. Io sto con la sposa, il film sul finto corteo nuziale che ha “beffatto” la Fortezza Europa, è tra i cinque documentari finalisti alla 59esima edizione dei David di Donatello. Il lavoro, realizzato da Gabriele Del Grande, Antonio Augugliaro e Khaled Soliman AL Nassiry, racconta la storia vera di cinque siriani palestinesi che, insieme agli autori, riescono a raggiungere il Nord Europa eludendo i controlli alle frontiere. Un film documentario che, nell’ intenzione dei registi, è prima di tutto un atto politico di disobbedienza civile per dire no alla chiusura dei confini europei e sensibilizzare sulla condizione dei profughi in fuga da guerre e persecuzioni. Per aver realizzato il film gli autori rischiano tuttora fino a 15 anni di carcere per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il lavoro, completamente indipendente, è stato sostenuto da 2617produttori dal basso attraverso un crowdfunding, che ha permesso di raggiungere la cifra record i centomila euro.

“Siamo felici per l'ennesimo riconoscimento al valore artistico del nostro film e al valore politico del nostro atto di disobbedienza civile – sottolinea Gabriele Del Grande - Sarebbe ora che anche la politica battesse un colpo e dicesse da che parte sta. Lo chiedono i nostri tremila crowdfunders e gli oltre 130mila spettatori che hanno visto il film al cinema e nelle proiezioni dal basso in tutta Italia e in altri 25 paesi del mondo”. “Dal naufragio di Lampedusa dell'ottobre 2013 da cui si salvò il nostro "sposo" Abdallah, la situazione in frontiera non è affatto cambiata – aggiunge Del Grande - E nonostante gli sforzi della Marina e della Guardia Costiera, di viaggio si continua a morire. Soltanto una politica di semplificazione dei visti per la Siria e i paesi africani potrà porre fine a questa tragedia. La politica pensi a fermare le guerre piuttosto che le persone”. Il documentario è già stato presentato fuori concorso all’ultimo festival del cinema di Venezia. Ai David di Donatello in concorso insieme a “Io sto con la sposa” nella sezione documentari ci saranno: “Belluscone. una storia siciliana di Franco Maresco, “Enrico Lucherini – ne ho fatte di tutti i colori” di Marco Spagnoli. Quando c'era Berlinguer di Walter Veltroni e Sul vulcano di Gianfranco Pannone. La cerimonia di premiazione si terrà il 12 giugno al Teatro Olimpico di Roma.

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