15 aprile 2016 ore: 11:56
Giustizia

“L’altra possibilità”, viaggio dentro al carcere tra sofferenza e voglia di riscatto

Le foto di Giovanni Rinaldi e le interviste di Annalisa Graziano per raccontare in una mostra e in un libro le storie di persone detenute nell'istituto penitenziario di Foggia . Un progetto del Csv, sostenuto dalla Fondazione Banca del Monte
Mostra L'altra faccia. Foto 1

Foto di Giovanni Rinaldi

FOGGIA - Non è solo un reportage sul mondo penitenziario la mostra "L’altra possibilità". Immagini e testi raccolti in parallelo dal fotografo Giovanni Rinaldi e dalla giornalista Annalisa Graziano, pubblicati in un volume che accompagna la mostra, diventano un viaggio dentro e oltre il carcere, nelle storie di donne e uomini ristretti nella casa circondariale di Foggia e al lavoro in strutture che accolgono persone in esecuzione penale esterna. Il progetto è stato realizzato dal Centro Servizi al Volontariato di Foggia, che promuove da tempo le attività dell’associazionismo negli Istituti Penitenziari di Capitanata, grazie alla collaborazione della Casa Circondariale e dell'Uepe di Foggia, ma anche di associazioni, cooperative e comunità del territorio, con il sostegno della Fondazione Banca del Monte di Foggia, presieduta da Saverio Russo. Nella prefazione al volume, lo scrittore marchigiano Angelo Ferracuti, sottolinea che "l’intreccio tra reportage di scrittura e quello fotografico non cede mai alla spettacolarizzazione del disagio o del male ". 

Foto di Giovanni Rinaldi
Mostra L'altra faccia. Foto 1

E così – scrive ancora – sfogliando il volume, conosciamo "Antonio il bibliotecario, quello che scrive pietà con tre t, Suada e le donne della sezione femminile, sappiamo che ci sono dei bambini, di cui si intravede solo la presenza, vediamo le cuoche Carla e Lucia, il giardiniere Giuseppe, il suo aiutante Mario che ha rifiutato i domiciliari restando in carcere per guadagnare il poco che gli serve per assistere la sua compagna gravemente malata" e tanti altri ancora.

"L’idea di questa pubblicazione e della mostra ad essa collegata – racconta il Presidente del Csv Foggia, Pasquale Marchese - è nata nel cortile della Casa Circondariale di Foggia. Con i direttori dell’istituto penitenziario e dell’Uepe Foggia si discuteva dell’importanza delle attività del trattamento per i detenuti e per i soggetti in esecuzione penale esterna. Ma anche del ruolo svolto dalle associazioni di volontariato e del terzo settore nei luoghi ristretti e nei percorsi di reinserimento sociale all’esterno. Si è quindi pensato di raccontare alla città, attraverso i volti e le storie di queste persone, realtà spesso sconosciute, ma che fanno parte della nostra comunità. Storie di speranza, di occasioni perdute, di sofferenza e pentimento e di voglia di riscatto. E storie di volontari che, spesso, per queste persone rappresentano il dono della seconda possibilità".  La mostra rimarrà aperta fino al 29 aprile 2016, dal lunedì al sabato, dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 17.00 alle 20.00. (spa) 

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