25 febbraio 2016 ore: 10:52
Salute

‘La buona cura’, progetto per migliorare i servizi socio sanitari agli anziani

Promosso dalla Regione Toscana, intende indagare la sanità per capire le criticità dei servizi e migliorare l’offerta curativa dei pazienti
Anziana su carrozzina e abbraccio di assistente

FIRENZE – Si chiama ‘Persona - La buona cura’ ed è il progetto della Regione Toscana per migliorare la qualità della cura nei servizi residenziali per anziani. L’intento è quello di favorire, per l’appunto, la buona cura  mettendo al centro l’ascolto e la comprensione dei significati individuali del bisogno, valorizzare le relazioni all’interno del sistema che mette in essere la cura, ma anche ad un livello intersistemico: tra gli enti, tra enti e cooperative, tra operatori e famiglie e con le persone che ricevono le cure. 

Il progetto prevede il coinvolgimento di diversi attori regionali, già per altro coinvolti nelle tematiche afferenti le questioni sociosanitarie: il Centro Gestione Rischio Clinico, che può mettere a disposizione, con i dovuti adattamenti il know how acquisito in ambito sanitario, il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali, di comprovata esperienza in ambito di criticità organizzative e relazionali in ambienti particolarmente difficili, quali i contesti ospedalieri, per esempio, l’Associazione Italiana Malattia di Alzheimer, da anni presente e costantemente impegnata sul territorio della nostra Regione sulla tematica delle demenze, patologia altamente presente fra gli ospiti delle Rsa.

“Gli obiettivi del progetto – hanno spiegato dalla Regione - possono riassumersi in: osservazione del contesto operativo su temi prioritari per il benessere organizzativo e la qualità dell’assistenza, la qualità delle relazioni tra residenti ed operatori e all’interno del team degli operatori, le condizioni di lavoro, eventualmente indicative di disagio; supporto alla Regione nella programmazione degli obiettivi di qualità e sicurezza dei servizi socio-sanitari, sulla base dei risultati delle visite; svolgimento di attività di sensibilizzazione del macro e del micro sistema in merito ai temi del benessere organizzativo”.

Il progetto si articolerà in tre fasi. La prima preliminare di comunicazione e coinvolgimento - da parte dei settori regionali competenti - dei responsabili delle strutture, per condividere finalità e metodologie degli incontri. Seguirà una fase intermedia di preparazione delle visite, in cui la metodologia ed il programma verranno concordati con i direttori ed il personale, mediante incontri individuali, di gruppo e seminariali. Infine verranno attuate le visite nelle strutture da parte di team multidisciplinari, a composizione variabile in relazione allo scopo.

 

 

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news