"La Madonna di Polsi non è il santuario della 'ndrangheta"
Reggio Calabria. “Lo chiamino pure il santuario della 'ndrangheta, dicano pure in modo irriverente che la Madonna di Polsi è la Madonna della 'ndrangheta. Noi affermiamo ancora una volta che il santuario di Polsi è il luogo della fede, dove la gente va per incontrare Dio e ricaricarsi di speranza. Se altra gente va per altri scopi, le forze dell'ordine ci pensino e li arrestino, li colgano sul fatto”. Parole ferme e decise quelle di mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri–Gerace, che ha registrato un videomessaggio in vista delle solenni celebrazioni dedicate alla Madonna di Polsi, detta anche della Montagna, che ha il suo santuario nel cuore dell’Aspromonte. La registrazione filmata è online sulla web tv di Franco Cufari, anche i prossimi festeggiamenti mariani dell’1, del 2 e del 14 settembre, saranno trasmessi in diretta sui siti della diocesi locrese e su Cufari.it.
Il video è stato diffuso tra le più importanti emittenti televisive regionali calabresi con lo scopo precipuo di ribadire un concetto essenziale e cioè che “Polsi, nella sua storia, nel suo essere oggi, non è il luogo della criminalità organizzata – ha sottolineato il presule – ma è il luogo della fede del popolo credente. Che poi la criminalità organizzata ne abbia fatto il punto di riferimento per i suoi ritrovi e per le sue programmazioni criminali, tutto questo non distrugge la fede plurisecolare che ogni anno si ripete in questo santuario”. Per padre Morosini “la festa della Madonna di Polsi è l'ultimo anello di una grande catena che inizia lontano nel tempo. E' questa la grande santità e la grande forza che ogni anno ci fa tornare a Polsi, nonostante quanti possano dire o scrivere con toni e contenuti ripetitivi che quello sarebbe l'appuntamento della 'ndrangheta. In realtà - ha asserito il vescovo – dopo la pubblicazione di un video in cui era stata filmata una riunione criminale svoltasi cinque anni fa vicino al luogo sacro, non c'è stata nessuna azione di polizia che abbia colto in flagrante questa gente che si dovrebbe radunare nei dintorni del santuario”.
Morosini ha poi incalzato: “Invece, l'opinione corrente dei giornali quando si parla di tali riunioni farebbe pensare che la Chiesa stia lì ad accogliere questa gente e ad offrire appoggio logistico. Ciò è falso sotto tutti i punti di vista – ha puntualizzato il presule - Invito quanti lo fanno ad avere onestà intellettuale e a smettere ormai di parlare di queste cose. Polsi è luogo di santità e di preghiera. Lo è stato da sempre e lo è oggi nel momento in cui come Chiesa diocesana stiamo facendo di tutto perchè la fede e la pietà popolare possano ritrovare sempre più radici vere e consentire così a tutti un incontro autentico con Dio”. (msc)