“La ragazza è disabile? Niente cane in adozione”
ROMA – “Una vicenda a dir poco raccapricciante”. Non riesce a capacitarsi Luca Torello, padre di una ragazza disabile, Andrada, per quanto gli è accaduto per ben due volte in poche settimane durante la ricerca di un cane da adottare (“era da tempo che lei ne voleva uno, e allora ci siamo messi alla ricerca di un cane di taglia media e che potesse piacerle”). La storia di questa ricerca - e delle risposte avute - si è trasformata in quella che Luca definisce un esempio dell’ignoranza e del pregiudizio che tuttora, anno 2015, le persone con disabilità e le loro famiglie si trovano a dover subire.
Russel, il cane che la ragazza aveva scelto tra le inserzioni |
Il tutto accade a Bologna, dove Luca vive con la compagna e con Andrada. “La ragazza – spiega – ha una disabilità di tipo grave, al 100%, dovuta ad encefalopatia cronica infantile dalla nascita, in sostanza un ritardo mentale che comunque non le impedisce di essere quasi autosufficiente e di esprimersi verbalmente o a gesti”.
“Da due mesi circa stavamo cercando un cane in adozione – racconta Luca – perché Andrada lo desiderava molto. Ne avevamo trovato uno che le piaceva tramite annuncio in internet, e telefonicamente abbiamo contattato la responsabile dell'annuncio che in un primo momento ci aveva promesso che ci avrebbe fatto avere tramite mail un “questionario di pre-affido”, ma poi alla notizia che Andrada è disabile ci ha detto che qualcuno delle persone che aveva contattato lei aveva difficoltà a darci il cane… sì, proprio perché è disabile!”.
Quindi, prosegue Luca, “sconcertati ma senza arrenderci, ci siamo rimessi a cercarne un'altro, sempre tramite annunci in internet di associazioni che davano in adozione questi cani. Due settimane fa abbiamo trovato un cucciolo da adottare che un signore aveva pubblicato su ‘Bologna’. Il cane si chiama Russel. Dopo averlo contattato telefonicamente, dopo averci detto che Russel era disponibile e dopo averci fatto delle domande inerenti la nostra famiglia, ci ha inviato il questionario di pre-affido. L’ho compilato, gliel'ho inviato e dopo qualche giorno ci ha risposto via mail che aveva difficoltà a mandarci un volontario specializzato ‘adatto a fare un colloquio’ semplicemente a causa della disabilità di Andrada”.
Il cane che la ragazza si porta a casa |
Continua a raccontare Luca: “Io gli ho risposto che non ci voleva nessuno specialista per fare delle domande ad Andrada, ma che chiunque poteva venire in casa nostra e rivolgersi sia a noi che a lei come a una persona normale. Il giorno seguente ci risponde che secondo lui il cane non era adatto ad Andrada perché vivace, impegnativo e che l'arrivo di Russel sarebbe un ulteriore impegno in quanto il cane necessita dedizione ed educazione, quindi maggiore lavoro per noi. Gli ho risposto che forse non avevano mai sentito parlare della pet-therapy, consigliata proprio alle persone con disabilità”.
- Dopo questo trattamento, Luca con la sua famiglia va in un canile della zona e “in meno di un'ora ci siamo portati a casa, in affido temporaneo, un bellissimo cucciolo (una femmina) uguale a Russel, insieme allo sconcerto degli operatori e volontari del canile quando gli abbiamo raccontato ciò che ci era successo...”. (ep)