29 ottobre 2015 ore: 12:50
Immigrazione

“Laboratori migranti”, senzatetto e studenti insieme per l’integrazione

Seconda edizione per l’iniziativa di Antoniano e Arte migrante: 11 corsi che coinvolgono senzatetto, migranti, studenti. Obiettivo? Creare una relazione più profonda da senza dimora e operatori e valorizzare le capacità di ciascuno
Laboratorio migranti a Bologna1
Due immagini degli incontri nei "Laboratori migranti"
Laboratorio migranti a Bologna1

BOLOGNA – Arte e integrazione. È il binomio alla base dei “Laboratori migranti”, workshop organizzati da Antoniano onlus in collaborazione con il gruppo Arte Migrante, di cui è in corso la seconda edizione. Teatro, danza, chitarra, artigianato e pittura, lingua inglese, fotografia, orto urbano, informatica, redazione di un curriculum, Emergency e Avvocato di strada. “Sono gli 11 laboratori artistici, gratuiti e aperti a tutti che coinvolgono senza dimora, migranti, studenti e lavoratori”, spiega Tommaso Carturan, coordinatore di Arte migrante, gruppo informale nato nel 2012 con l’obiettivo di accogliere persone emarginate, senza dimora e migranti che vivono o transitano da Bologna. Il gruppo ogni settimana organizza incontri (il mercoledì sera in via Massarenti 59) dove chiunque può partecipare, condividere la propria storia di vita ed esibirsi in una performance artistica che racconta le proprie origini. “Proprio per valorizzare la ricchezza della persona e favorire l’integrazione, abbiamo pensato all’iniziativa dei laboratori artistici per far incontrare persone che hanno una dimensione di vita più regolare con chi appartiene a culture e condizioni sociali molto diverse”, dice Carturan. 

Nel 2014 i laboratori hanno avuto successo: dalle 7 alle 20 persone a ogni incontro, circa 60 alla settimana. “Le attività sono frutto di proposte fatte dagli stessi partecipanti, non sono state imposte dall’alto – spiega Mauro Picciaiola, referente di Antoniano onlus – Per questa ragione, i laboratori che l’anno scorso non hanno riscontrato interesse li abbiamo eliminati e ne abbiamo inseriti altri”. Le attività nuove sono le lezioni di inglese, la costruzione di un orto sinergico, Emergency e Avvocato di strada. “Vorremmo che i laboratori diventassero un’occasione per creare una relazione più profonda tra i senza dimora e i nostri operatori andando oltre il colloquio formale – continua Picciaiola – Vorremmo inoltre valorizzare le capacità di ciascuno per far acquisire più autostima”. Capacità che vengono esposte al pubblico in occasione della “Festa di strada” in programma per il prossimo 13 giugno, dove ogni laboratorio porterà una propria performance conclusiva del corso. “L’arte non ha confini. Non importa quanti soldi hai in tasca o il colore della tua pelle, qui ognuno vale come gli altri: siamo allo stesso tempo uguali e diversi”, conclude Carturan.  

Laboratorio migranti a Bologna2

Il primo laboratorio a essere inaugurato è stato quello di inglese, nuovo rispetto all’anno scorso, che ha visto una decina di partecipanti, di cui la maggior parte persone senza dimora. Anche Iole fa parte di Arte Migrante e insegna teatro. “Alla prima lezione quest’anno hanno partecipano 15 persone, fra cui studenti, anziani e senzatetto – spiega – Ognuno di noi ha un propria storia da raccontare, il teatro è un’arte che abbiamo tutti dentro e che ci insegna a esprimerci. Non è facile coordinare un gruppo di persone che appartengono a condizioni sociali ed economiche molto diverse fra loro – continua – ma questa diversità può essere una grande ricchezza per tutti”. 

I laboratori si svolgono ogni settimana nella sala d’accoglienza della mensa dell’Antoniano, in via Guinizelli 3, e sono tenuti dai ragazzi di Arte migrante insieme a persone senza dimora o migranti. Una scaletta ricca di appuntamenti durante il giorno, in modo da coinvolgere anche chi altrimenti non avrebbe un posto fisso dove andare. Il martedì alle 11 sono in programma i laboratori di inglese e alle 16 di teatro. Mercoledì si prosegue con il laboratorio di chitarra alle 14.30. Artigianato e pittura sono in programma il venerdì alle 11, insieme alla danza hip hop, africana e contemporanea alle 15, insegnate da Nelson, giovane rifugiato. Infine sabato alle 10 si conclude con le attività di redazione curriculum vitae e informatica alle 11.30. Il laboratorio di fotografia è stato pensato come itinerante rispetto agli altri. (Cristina Mazzi) 

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