"Libertà per Gabriele del Grande": cresce la mobilitazione
Il Gvc di Bologna si unisce all’appello alle autorità turche per un immediato rilascio di Gabriele Del Grande. "Amico, giornalista e regista - si legge in una nota - , ha da sempre sostenuto con la sua presenza e testimonianza il Terra di Tutti Film Festival, che Gvc organizza da 10 anni a Bologna, dove ha presentato il suo film 'Io sto con la sposa' e nel 2012 la rassegna dedicata alla 'Fortezza Europa', per i diritti dei migranti. Gvc sarà in prima linea alla manifestazione di oggi giovedì 20 aprile alle 18 a Bologna in piazza Maggiore e invita la cittadinanza e le autorità bolognesi a partecipare e a chiedere a gran voce che vengano rispettati i suoi diritti fondamentali: un colloquio con un avvocato, un incontro con le autorità consolari, la possibilità di telefonare e di conoscere le ragioni del suo stato di fermo, nonché di essere messo a conoscenza di quali siano i tempi del suo rilascio. Anche il comune di Bologna ieri ha fatto sentire la sua voce, votando all’unanimità un Ordine del Giorno per la scarcerazione di Gabriele del Grande, e illuminando di giallo il palazzo del Comune". “Conosciamo la serietà del suo lavoro, le sue qualità umane e professionali e lo spirito con il quale si sta dedicando al suo nuovo progetto che intende raccontare le storie di chi è costretto a fuggire dalla Siria - dichiara Dina Taddia, presidente di Gvc - Viviamo con grande preoccupazione la sua condizione attuale, soprattutto in seguito alla decisione di intraprendere lo sciopero della fame, e chiediamo che venga liberato subito”.
"Fermato dalla polizia mentre svolgeva il suo lavoro al confine tra Turchia e Siria, nella provincia di Hatay, Gabriele è stato poi trasferito a Mugla. Qui, si trova in stato di fermo dal 9 aprile, in isolamento, senza nessuna certezza in merito al rimpatrio. Nella sua prima e unica comunicazione con la compagna, ha annunciato l'inizio del suo sciopero della fame e ha richiesto espressamente la mobilitazione della società civile, in difesa dei suoi diritti. Costretto a continui interrogatori, il regista e giornalista si trova in stato di isolamento in un centro di identificazione ed espulsione. Nonostante le ripetute richieste, non ha potuto parlare con nessun avvocato né con le autorità italiane. GVC chiede l’immediata liberazione di Gabriele e quella degli altri 153 giornalisti detenuti ingiustamente. #IostoconGabriele".