"Migranti morti in mare, basta con l'indifferenza": l'appello di Emmaus Italia
PALERMO - Stop al genocidio dei migranti in mare e appello alla società civile affinchè "non prevalgano l’indifferenza, l’ipocrisia e l’assuefazione". A dirlo è il presidente di Emmaus Italia Franco Monnicchi. "Chiediamo a tutti di impegnarsi nel promuovere e sostenere tutte le azioni nonviolente, legali e non, per cercare di cambiare la situazione attuale e non essere più complici di questo assurdo genocidio".
"Senso di impotenza, di colpa, rabbia e dolore sono i sentimenti che stiamo provando per la continua ecatombe di donne, uomini e bambini che stanno morendo nel Mediterraneo - continua -. Non ci sono più parole, analisi, concetti e riflessioni da fare: tutto è stato già detto, sviscerato, approfondito e tutti conosciamo bene le cause profonde di quanto sta accadendo: gli interessi, le ambiguità, le ipocrisie di chi questa situazione la crea, la alimenta e la strumentalizza". "Non può più bastare la commozione, l’ipocrita commiserazione per altri bambini vittime innocenti e la disponibilità ad adottare gli orfani di questa tragedia - prosegue ancora -; bisogna imporre la giustizia e agire affinché altri genitori e altri figli non periscano per i nostri egoismi e per il profitto di pochi".
"Abbiamo accolto, costruito reti, fatto appelli insieme alle istituzioni locali, nazionali e internazionali a tutti i livelli per far comprendere che è necessario aprire le frontiere e permettere la creazione di corridoi umanitari - sottolinea -. Abbiamo chiesto di smettere di produrre e di vendere armi soprattutto ai Paesi in conflitto; di interrompere lo sfruttamento insaziabile delle risorse e delle materie prime dei Paesi più poveri del pianeta; di finirla con il cinico appoggio a favore di governi e dittatori corrotti; di combattere la finanza speculativa. Abbiamo chiesto a gran voce di redistribuire le ricchezze e di investire in piani sociali davvero inclusivi"
"Per tutta risposta si continua a sostenere la militarizzazione dei nostri confini con Frontex e con tutte le altre agenzie europee - dice infine -, arrivando a inventarci le prigioni hotspot che implicano oltretutto uno spreco e una distrazione di risorse pubbliche enorme, più utilmente utilizzabili a beneficio di tutti e per una accoglienza dignitosa". (set)