20 marzo 2016 ore: 12:11
Economia

“Missione”. Dalla terra al grano, per ridare dignità ai più fragili

Presentato in anteprima nel capoluogo siciliano, il documentario del regista Pasquale Scimeca sulla Missione Speranza e Carità di Palermo. “Attraverso il lavoro della terra gli accolti rinascono e ritrovano la loro dignità di persone”
missione

PALERMO - "I poveri nutrono la terra, la terra nutre i poveri". E' questo il sottotitolo eloquente del documentario "Missione" del regista Pasquale Scimeca, presentato venerdì 18 marzo in anteprima nazionale presso la sala De Seta dei Cantieri culturali della Zisa a Palermo. Uno spaccato reale che parte dalla terra, dalla lavorazione del grano da cui poi la missione ricava ogni giorno il pane per poi proseguire, raccontando tutte le altre realtà dove, attraverso il servizio di vario tipo ai più fragili, si cerca di ridare la giusta dignità alla persona umana. Alla presentazione sono intervenuti per un momento di riflessione padre Pino della missione, il sindaco Leoluca Orlando, il direttore di TV2000 Paolo Ruffini e il regista Pasquale Scimeca. Il vescovo di Palermo Corrado Lorefice non ha potuto prendere parte all'incontro a causa del lutto del padre avvenuto alcuni giorni fa. Il documentario verrà trasmesso su TV2000 sabato 2 aprile.

Il cortometraggio, molto intenso per dialoghi ed immagini, in sessanta minuti, racconta la bellezza dei volti, delle storie e delle opere dei centri missionari fondati da Biagio Conte, il missionario laico siciliano che, oltre 25 anni fa, ha deciso di cambiare vita dedicandosi esclusivamente ai poveri. Un 'San Francesco moderno' che vive e opera a Palermo e che Pasquale Scimeca ha magistralmente raccontato al cinema nel film "Biagio", con grande successo di pubblico e di critica e ben due premi al Festival del Cinema di Roma. Con questo documentario 'Missione', il regista Scimeca ha voluto raccontare invece quello che Biagio Conte ha realizzato dopo aver deciso di dedicare la sua vita ai poveri, evidenziando l'importanza della sua accoglienza che diventa un vero e proprio progetto di integrazione, l'incontro di storie e percorsi di vita di emarginazione di poveri della Sicilia ma anche di migranti venuti dall'Africa per ritrovare futuro e speranza. Il regista riesce a rendere molto bene la vera grandezza della Missione di Speranza e Carità, che risiede soprattutto nella presenza di centinaia di volontari, alcuni ex accolti in difficoltà, che dedicano le proprie energie in vario modo per aiutare chi ha bisogno.

Nel documentario viene data voce anche ad alcune delle persone accolte all'interno della missione nel loro faticoso percorso di ricostruzione della loro vita. "La vita è un cerchio fatto di tanti colori - dice nel documentario un ospite -. Il destino si è dimenticato di me lasciandomi senza un colore" e poi ancora "A poco a poco - racconta un altro accolto nella missione - ho riconquistato la fiducia in me stesso”. C'è anche la testimonianza forte di una sorella della missione che dice "da quando ho fatto questa scelta mi dono ogni giorno ma è ancora maggiore la ricchezza umana che ne ricavo. In questo luogo ci si perde e ci si ritrova ogni giorno". La serata si è conclusa con la distribuzione del pane prodotto dalla Missione a tutti gli spettatori presenti alla presentazione.

"L'idea nasce dal film ispirato alla storia ed al percorso di vita di Biagio - spiega il regista - che mi ha portato a partecipare e conoscere la missione da un anno. Questa produzione può considerarsi, infatti, la continuazione del film su Biagio. Riuscire a raccontare la missione è importante per fare comprendere alle persone il cuore di tutto quello che viene fatto. Il messaggio è anche quello di partire dalla terra, dalla madre terra che è un dono che va accolta e nutrita per mettersi a servizio degli altri - continua -. Il senso del film è, in particolare, quello di rendere e fare conoscere le tre realtà della missione dove gli accolti attraverso il lavoro della coltivazione dei prodotti della terra rinascono e ritrovano anche la loro dignità di persone rimettendosi in gioco e diventando loro stessi protagonisti della missione. L'unico modo per aiutare gli altri - afferma il sindaco Orlando - e diventare l'altro. Biagio non aiuta i poveri ma si povero fra i poveri dando tutto se stesso. Abbiamo il dovere tutti di farci Biagio, creando e contribuendo a fare crescere una rete di solidarietà forte".  Le novità per dare risposte sempre più esaurienti ai bisogni delle persone più povere ed emarginate non mancano come ha detto inoltre il salesiano p. Pino, vicino da sempre a Biagio Conte. "Adesso da poco nel terreno di Tagliavia, alle porte di Palermo - racconta padre Pino il salesiano braccio destro di Biagio Conte - abbiamo oltre alle galline anche 30 pecore e 5 mucche che ci permettono anche di fare, oltre al latte, anche il formaggio. Questo per noi è importante perché a volte la sera era difficile garantire qualcosa da mangiare ai nostri fratelli". (set)

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