3 giugno 2014 ore: 15:01
Immigrazione

"No borders train": viaggio da Milano al nord Europa per violare le frontiere

L'appuntamento lanciato da Meltingpot è per il 21 giugno alla Stazione centrale. Gli attivisti partiranno insieme ai migranti per protestare contro "l'ipocrisia del confine" che permette la libera circolazione delle merci ma non delle persone
No borders train
No borders train

MILANO - Chi l'ha detto che all'interno dell'Unione Europea non ci sono più frontiere? Soprattutto per i migranti esistono, eccome. Centinai di profughi, sbarcati sulle coste italiane, tentano infatti di andare nei paesi del Nord, in particolare in Svezia, ma vengono respinti, già ai confini con l'Austria e la Francia. Per non parlare della Svizzera. Le merci viaggiano liberamente, le persone no. Per protestare contro questa "ipocrisia del confine" Meltingpot ha organizzato "No borders train": l'appuntamento è alla Stazione Centrale di Milano per il 21 giugno, alle ore 14, "per poi partire in treno verso le frontiere europee, e violarle collettivamente, alla luce del sole, in tanti, rivendicando, insieme ai migranti, la nostra Europa senza confini".

"Il 26 e 27 giugno prossimi il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelles per discutere di frontiere, pattugliamenti e nuove regole operative -spiega Meltingpot-. Negli stessi giorni arriverà nella capitale belga la “Marcia dei rifugiati” a cui parteciperemo insieme a centinaia di migranti ed attivisti da tutta Europa. Per questo invitiamo tutti a sfidare i confini dell’Europa insieme ai migranti ed ai rifugiati ingabbiati in questo Paese. Perché quello che sta avvenendo intorno alle frontiere che dividono l’Italia dalla Francia, la Svizzera e l’Austria ha bisogno di una risposta immediata. Per mettere fine alla violenza ed all’ipocrisia del confine, per sostenere la marcia dei rifugiati, per dare concretezza a quanto affermato nella Carta di Lampedusa, perché le frontiere dell’Europa sono un pezzo della nostra precarietà, tanto più oggi, quando la libertà di movimento è messa in discussione anche per gli stessi cittadini degli Stati membri". (dp) 

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