"Non ci ferma nessuno": il tour di Luca Abete al Festival delle generazioni
ROMA – “Non esistono persone negate nel fare qualcosa, esistono persone che hanno paura”. Luca Abete, giornalista e inviato di Striscia La Notizia, approda al Festival delle Generazioni, organizzato e promosso dalla Federazione Nazionale Pensionati Cisl, per parlare ai giovani universitari de La Sapienza di sconfitte e cadute che prima o poi arrivano per tutti.
“La fortuna non è un fattore casuale. Esistono modi umili di fare lavori e non lavori umili. Da ragazzo facevo l’animatore dei bambini ai matrimoni. Venivo messo in un tavolo a parte, con un menù a parte, facevo una vita a parte. Poi ho capito che potevo diventare una star per quei dieci bambini che mi ascoltavano. Io per loro potevo essere un piccolo Fiorello. I miei colleghi mi odiavano perché mettevano i bambini sulle altalene e aspettavano la fine del matrimonio. Io invece organizzavo per loro mille giochi. Quello che voglio dire è che la sperimentazione costante e il cercare di fare le cose per bene è il segreto per essere felici”.
Dalle tv locali, è arrivato ad essere un inviato di punta di “Striscia la Notizia”. Dal 2009 è tra i primi a condurre, con i suoi servizi, la battaglia di denuncia nella Terra dei Fuochi, tra Caserta e Napoli, indagando sui roghi di rifiuti tossici smaltiti dalle organizzazioni criminali. Dal 2014 concretizza il suo ruolo di “motivatore” per le nuove generazioni con il tour nazionale #NonCiFermaNessuno.
“La mia storia non è preziosa, molti di voi hanno delle storie più interessanti, piene di momenti in cui qualcuno vi ha fatto sentire inadeguati”, ha detto parlando ai giovani universitari. “Auguro a tutti di cadere e di avere mille porte sbattute in faccia. Siamo cresciuti sentendoci dire che dovevamo diventare i migliori: nessuno ci ha parlato di sconfitte e nessuno ci ha mai detto che ogni caduta può essere preziosa. Mi ripetevano: “Tu non sei raccomandato, figurati se ti prendono al provino”. Più si cade, più ci si rialza e più possiamo urlare che non ci ferma nessuno”.
Abete oggi gira l’Italia per raccontare ai giovani la contro narrazione del ‘perdente’. “Oggi siamo qui a parlare di confini e barriere ma la verità che noi abbiamo paura di uscire dalla nostra area di confort, dove ci sentiamo sicuri. Pensiamo di essere inadeguati e ci creiamo degli alibi: ci diciamo che siamo negati a fare qualcosa. Questa è la frase più brutta che possiamo dire. Un giorno il ragazzo che faceva il clown alle feste insieme a me si è ammalato e mi hanno chiesto di sostituirlo. Ho fatto una figura che possiamo definire ‘marroncina’: non rideva nessuno. Col tempo ho capito che i ragazzi che incontravo avevano bisogno di sentire questa storia nella quale rispecchiarsi per non chiudersi in se stessi e andare avanti. Non dobbiamo mai cedere agli alibi, approdiamoci di quello che è nostro, del nostro il futuro”. Abete 5 maggio sarà a Roma per l’ultima tappa del suo tour.