“Non siamo né ingenue né folli”. La lettera di Eva per Silvia Romano
La presenza di Eva, oggi operatrice Focsiv, ha chiuso la sessione mattutina di sabato 5 ottobre caratterizzata dal titolo provocatorio “Andarsela a cercare”; una reazione ai molti commentatori che in questi mesi hanno liquidato la vicenda di Silvia Romano come la scelta imprudente di una ragazza che deciso di intraprendere un progetto di solidarietà nelle zone più povere del mondo. Nella lettera la volontaria dialoga con Silvia come due amiche che hanno tante cose da condividere. “Quando penso a noi – scrive Eva - vedo due giovani donne volitive, decise, che hanno preso una posizione. Abbiamo scelto. Sempre”. La scelta coraggiosa è stata quella di abbandonare il comfort di una vita tranquilla, fatta di comodità e di studio, per dedicarsi alle persone più vulnerabili “animate dal desiderio di vivere una società più giusta”.
Una scelta che per Eva non è stata né avventata né imprudente: “non siamo delle 'ingenue, un po’ folli, illuse di poter cambiare il mondo' – sottolinea Eva - “Siamo donne generose e tenaci, consapevoli che i piccoli gesti possono fare la differenza nel costruire un mondo migliore”.