"Prendiamoci cura di Roma": arriva il Manifesto per il Giubileo delle associazioni
ROMA – Una cabina di regia inclusiva e operativa per rispondere ai problemi quotidiani che si verificano a Roma, un censimento delle principali attività presenti nei municipi e nelle periferie, fondi per la ristrutturazione e la manutenzione dei territori e presidi strutturati per il contrasto della povertà, basati sul “principio del non si butta via nulla” ovvero del riuso, riciclo e della sicurezza alimentare. Sono questi i punti principali del Manifesto per il giubileo proposto da un cartello di ventiquattro associazioni: dall’Arci alle Acli, passando per il Cesv, il Centro Astalli, Cittadinanzattiva, Forum Terzo settore, e molte altre, sia nazionali che locali.
“Prendiamoci cura della nostra città” è lo slogan scelto dai promotori dell’iniziativa. “Il nostro obiettivo – spiegano – è recuperare un ritardo nei confronti della comunità cittadina, e un’inspiegabile assenza che la vedrà coinvolta direttamente. Noi ci siamo –aggiungono – come ogni giorno, insieme a tante altre realtà associative e ai cittadini con senso civico”. Già nel 1998, in vista del Giubileo del 2000, fu costituita un’iniziativa per mettere insieme comitati di quartiere, associazioni volontariato e cittadini. Ora l’idea è quella di replicare l’esperienza in vista del Giubileo della misericordia. “Ventiquattro associazioni, mondi e realtà diverse, giorno dopo giorno, danno risposte alle necessità, ai bisogni, al disagio sociale e ad una migliore qualità del vivere dei nostri concittadini, oggi condividono l’urgenza di “metterci la faccia” per dare concrete risposte a questa crisi etica e morale che ha investito Roma, la nostra Roma – aggiungono -C’è bisogno di amore e pulizia. Ben vengano tanti altri cittadini ramazzatori portatori di una rinata voglia di partecipazione e senso civico. Questo percorso lo faremo, quotidianamente come siamo abituati, insieme.La presenza di milioni di pellegrini e visitatori inciderà sulla qualità e quantità dei servizi pubblici - trasporti, sanità e rifiuti tanto per citarne alcuni - che sono già in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani - rischiano di entrare in rotta di collisione con una Comunità cittadina esasperata e incattivita.
Roma, da sempre, città dell’ospitalità e dell’accoglienza - non può permetterselo e non merita questo. Dobbiamo uscire da una situazione difensiva, subalterna e di rassegnazione: è tempo di ricostruire - dopo gli anni dell’abbandono della città e della corruzione mafiosa – un tessuto partecipativo e l’immagine della Capitale d’Italia”.
I promotori del Manifesto sottoporranno agli amministratori locali un “Patto di Comunità”: una serie di “proposte e progetti fattibili inseriti una visione di città da trasformare e rivendicheremo una partecipazione diretta del mondo dell’associazionismo e delle decine di migliaia di cittadini che in parte rappresentiamo”. Le varie iniziative verranno comunicate, giorno dopo giorno. “Far crescere i contatti e i cittadini attivi è un impegno serio e costruttivo. Per conto nostro metteremo a disposizione i nostri rapporti, apriremo un giornale on-line, dialogheremo con i social e le altre testate presenti in rete, apriremo un sito accessibile e linkabile, insomma faremo in modo che sia un Giubileo 2.0”. (ec)