18 ottobre 2015 ore: 11:00
Disabilità

“Quaderno del tempo libero”: un bambino autistico fotografa il suo mondo

Il libro sarà pubblicato da Doll's Eye Reflex nelle prossime settimane. Gli autori sono Fabio Moscatelli, fotografo, e il suo piccolo amico con autismo, Gioele. E raccoglie gli scatti dell'uno e dell'altro. Il ricavato sarà destinato alla terapia Aba, che la famiglia non può permettersi
Fabio Moscatelli Gioele 1 - Foto di Fabio Moscatelli

Foto di Fabio Moscatelli

Foto di Fabio Moscatelli
Gioele 3 - Foto di Fabio Moscatelli

ROMA - Si chiama “Quaderno del tempo libero”, perché questo è il nome che Gioele ha dato al suo taccuino di appunti. Uscirà tra ottobre e novembre ed è il frutto del lavoro di Fabio Moscatelli, fotografo, e Gioele, bambino con autismo di quasi 12 anni. Raccoglie frammenti, si potrebbe dire, che messi insieme raccontano un mondo: il mondo di Gioele, attraverso il suo stesso sguardo. I frammenti sono fotografie, per lo più, con la macchinetta che passa dalle mani di Fabio a quella di Gioele. Le foto, infatti, sono dell'uno e dell'altro: 11 quelle scattate da Gioele. I frammenti, però, sono anche parole, quelle che Gioele appunta, di tanto in tanto, nel suo “Quaderno del tempo libero”. Come spiega Fabio, “è un tipo di poche parole, lui, ma sul suo quaderno scrive storie lunghe e intricate di misteriosi animali, leoni domestici, anaconde e ragni-lupo. Ma poi spesso accartoccia i disegni perché nessuno li veda”. 

- Gioele e Fabio abitano a Roma sud-est, Grotte Celoni. Si sono conosciuti tempo fa tramite un'amica comune: “Era una giornata di fine agosto, il pomeriggio era ancora caldo, il parco giochi semideserto – ricorda Fabio - Gioele, un bambino come tanti, magari un po’ cresciuto per lo scivolo e l’altalena, un sorriso da furbetto ad ornargli il viso. E' da quel giorno che ha avuto inizio la nostra amicizia, ed io ho cominciato a relazionarmi con l’autismo, quella strana presenza che ospiti nel tuo corpo e nel tuo essere”, scrive Fabio nella prefazione, rivolgendosi a Gioele. Tante cose sono cambiate da allora, “sei cresciuto, ti sei aperto a me e alla mia famiglia, sei diventato un prezioso compagno di giochi per Syria, ma soprattutto sei il co-autore di questo nostro libro”, continua Fabio. Sì, perché Gioele “è per me è tutto tranne che un soggetto da fotografare”, assicura Fabio, che ha provato a comprendere l'autismo proprio attraverso gli occhi di Gioele, armandoli dell'obiettivo fotografico: “lo ha sempre incuriosito l'uso della macchina fotografica – racconta Fabio - e spesso me la chiedeva per fare foto; così ho deciso di regalargliene una e farlo lavorare insieme a me”. 

Foto di Fabio Moscatelli
Gioele 2 - Foto di Fabio Moscatelli

Il ricavato del libro sarà destinato alle terapie Aba, che la famiglia di Gioele al momento non può economicamente sostenere. “Al di là di questo – aggiunge Fabio - credo che Gioele possa essere una piccola luce, una speranza per molti. Ho cercato di evitare i soliti e scontati canoni che accompagnano lavori fotografici sull'autismo; volevo un lavoro solare, che potesse anche strappare un sorriso. Volevo un bambino normale, spensierato e triste, nella sua quotidianità. Per questo, la critica che finora ho più gradito è stata quella di un fotografo che mi ha detto: 'Ma non sembra autistico, che lavoro è?!'. Benissimo, mi son detto, ho raggiunto lo scopo! (cl)

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