23 aprile 2024 ore: 15:42
Giustizia

“Qualcosa non funziona al Beccaria”: la denuncia inascoltata di Antigone

E i dati appena diffusi dall’organizzazione attestano un aumento vertiginoso del numero dei ragazzi in carcere. Colpa soprattutto del DL Caivano
@Antigone Isituto penale per i minorenni Beccaria, carcere minorile, giustizia minorile

ROMA – Alla fine del febbraio 2024 erano 532 i giovani reclusi nei 17 Istituti Penali per minorenni d’Italia. Una cifra che sta rapidamente crescendo anche per via del DL Caivano. Lo attesta il  XX Rapporto di Antigone sulle condizioni di detenzione presentato nei giorni scorsi a Roma. Solo due mesi prima, alla fine del 2023, si attestava sulle 496 unità. Alla fine del 2022 le carceri minorili italiane ospitavano 381 ragazzi. L’aumento, in un anno, è stato superiore al 30%. Negli ultimi dieci anni non si era mai raggiunto il numero di ingressi in Ipm registrato nel 2023, pari a 1.143.

Antigone però aveva già lanciato l’allarme sull’Istituto penale per i minorenni di Milano Beccaria nel VII Rapporto sulla giustizia minorile “Ragazzi dentro”, presentato lo scorso febbraio. Il Rapporto denunciava le condizioni dell’Istituto, un tempo “modello da seguire” della giustizia minorile italiana. I lavori di ristrutturazione che vanno avanti da oltre 16 anni – si legge del rapporto – condizionano in maniera totalizzante la vita all’interno dell’Istituto sia dei ragazzi che del personale che vi lavora. La recente apertura dell’ex reparto femminile ha aumentato la capienza rendendolo l’IPM più popoloso d’Italia.

“Gli eventi critici avvenuti nell’ultimo biennio hanno evidenziato un disagio diffuso tra gli ospiti della struttura che ci fanno comprendere che qualcosa all’Ipm Beccaria non sta funzionando, nonostante i molti sforzi economici e in termini di investimento” è la denuncia di Antigone. Fino allo scorso novembre, inoltre, l’istituto ha sofferto l’assenza di una direzione stabile, questione poi risolta con la nomina di un direttore dal 1 dicembre. Il Beccaria, infine, secondo il Rapporto affronta oggi una fase “di transizione” e si trova fare i conti con un significativo cambio della popolazione presente, con un aumento dei minori stranieri non accompagnati (32 su 72) e con le problematiche connesse alla presa in carico e al reinserimento sul territorio a fine pena.

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