"Rifugiato a casa mia": la Caritas rilancia l'appello alle famiglie
Roma - In occasione della Giornata mondiale del Rifugiato, la Caritas di Roma promuove il progetto 'Protetto. Rifugiato a casa mia' per l'accoglienza in famiglia degli immigrati richiedenti asilo e protetti internazionali presenti sul territorio romano che hanno gia' avviato un percorso di inserimento sociale. Le accoglienze, di una durata compresa tra i 6 e i 9 mesi, saranno possibili grazie alla disponibilita' delle famiglie, il cuore del progetto, ad aprire le porte della loro casa, intendendo l'ospitalita' non solo come l'offerta di un tetto e di pasti, ma soprattutto come un'occasione di condivisione autentica. Tale esperienza, portata avanti nella totale gratuita', permettera' alle persone ospitate e ai nuclei familiari accoglienti di sperimentare un cammino di incontro tra culture, divenendo al contempo viva testimonianza di solidarieta' e prossimita' cristiana. Nell'ambito di questo percorso le famiglie ospitanti - al momento sono stati coinvolti in una fase pilota due nuclei familiari che inizieranno l'accoglienza la prossima settimana - saranno affiancate per tutta la durata dell'esperienza dagli operatori della Caritas di Roma che aiuteranno a monitorare tutte le fasi dell'accoglienza, accompagnare ed agevolare il processo di conoscenza reciproca, definire insieme con i destinatari un progetto individuale finalizzato alla progressione verso l'autonomia entro i tempi di accoglienza stabiliti. Le famiglie che desiderano informazioni per aderire all'accoglienza possono chiamare il numero 06.88815300 oppure visitare il sito www.caritasroma.it. Cosi' in un comunicato la Caritas Roma.
Il 2015, anno di avvio del Giubileo della Misericordia, ha visto il tema dei profughi divenire in pochi mesi di triste attualita'. Di fronte alla drammaticita' e all'urgenza di migliaia di persone innocenti in fuga da contesti di guerra e di violenza la Chiesa non poteva rimanere indifferente: sono le stesse parole di Papa Francesco nel suo appello all'accoglienza a spingere l'intera comunita' cristiana alla prossimita' e alla condivisione, laddove ci ricordano che "di fronte alla tragedia di decine di migliaia di profughi che fuggono dalla morte per la guerra e la fame, e sono in cammino verso una speranza di vita, il Vangelo ci chiama, ci chiede, di essere 'prossimi' dei piu' piccoli e abbandonati".
L'appello di Papa Francesco ha visto la Caritas di Roma rispondere prontamente attraverso la promozione ad ottobre 2015 del programma "Ero forestiero e mi avete ospitato", con il quale sono state avviate accoglienze per oltre 100 richiedenti asilo e rifugiati, sia persone singole che nuclei familiari, presso 34 strutture tra parrocchie e istituti religiosi della Capitale. Questa iniziativa va ad ampliare l'esperienza pluriennale della Caritas di Roma in tema di accoglienza di migranti e rifugiati, resa sia in collaborazione con le istituzioni pubbliche in qualita' di ente gestore di centri del circuito Sprar, per un totale di 84 posti di accoglienza, sia attraverso l'apertura di strutture di semi-autonomia per un totale di 17 posti. La Chiesa di Roma si propone di ampliare quest'esperienza di accoglienza anche alle famiglie e alle persone di buona volonta', avendo come duplice obiettivo l'intensificazione del proprio impegno verso l'integrazione dei rifugiati e al contempo la promozione di un'esperienza di autentica prossimita' cristiana. "Il progetto 'Protetto. Rifugiato a casa mia' rappresenta per la comunita' cristiana un'occasione per vivere appieno l'Anno Santo della Misericordia attraverso la sperimentazione concreta della prossimita' con l'altro, dell'ascolto e della comprensione reciproca", spiega monsignor Enrico Feroci, direttore della Caritas. (DIRE)