15 gennaio 2021 ore: 13:50
Salute

"SanPa", la docu-serie riaccende il dibattito sulle dipendenze

La serie televisiva "SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano", realizzata da Netflix, ha riacceso il dibattito sul tema delle dipendenze in Italia. Redattore sociale ospita un confronto sul tema per andare oltre il docufilm e affrontare i nodi critici della diffusione di sostanze nel paese e come la politica ha affrontato negli anni il fenomeno. Gli ultimi dati sui consumi
persone parlano_storie_ret_dimensionata
La serie televisiva "SanPa - Luci e tenebre di San Patrignano", realizzata da Netflix, ha riacceso il dibattito sul tema delle dipendenze in Italia. Redattore sociale ospita un confronto sul tema, per andare oltre il docufilm e affrontare i nodi critici della diffusione di sostanze e come la politica ha affrontato negli anni il fenomeno. 

Giuseppe Lumia Ex parlamentare (1994-2018) e  "padre" della legge 45/1999 (Disposizioni per il Fondo Nazionale di intervento per la lotta alla droga e in materia di personale dei Servizi per le tossicodipendenze) che ripensò e rilanciò il ruolo delle professioni e dei servizi pubblici e del privato sociale in ottica di prossimità, prevenzione e inserimento sociale. "La situazione della diffusione delle dipendenze, sia quella dalle tantissime sostanze sia quella altrettanto diffusa da comportamenti, è realmente drammatica. Se ne parla poco e male. La politica oscilla tra l’antico “conflitto sterile” di tipo ideologico tra i fautori del proibizionismo e quelli della legalizzazione e quello più attuale del “silenzio irresponsabile” che prova a nascondere il fenomeno per contenerlo tutt’al più nei suoi aspetti più patologici".

Riccardo Sollini.  Vicepresidente della Comunità di Capodarco di Fermo,  fino al 2017 è stato direttore della Comunità Terapeutica “L’Arcobaleno”, struttura accreditata e convenzionata con il sistema sanitario nazionale, rivolta a persone tra i 18 e i 30 anni. "Il mondo delle comunità per tanti anni è stato un mondo fatto di persone erette a santi, che credevano di avere il potere di decidere per la vita di chi era considerato incapace di intendere e di volere, totalmente assuefatti dalle sostanze. La comunità vista come un luogo salvifico e mistico, quasi luogo sacro, e solo lì ti potevi ‘salvare’. Questo concetto era, e in realtà in alcune situazioni lo è ancora, talmente radicato nell’opinione pubblica che molti degli operatori ci credevano veramente, così come gli ospiti".

Luciano Squillaci. E' presidente della Federazione italiana delle comunità terapeutiche, presente in 16 regioni con una rete di42 associazioni e enti. "'Tirano' più vicende di 30 anni fa, piuttosto che la tragica attualità di oltre un morto al giorno di droga oggi in Italia. Se le Dipendenze già in “tempo di pace” non sono esattamente al centro delle agende dei politici, oggi in tempo di “pandemia” lo sono ancora meno, nonostante i molteplici e ripetuti appelli alle Istituzioni da parte dei servizi pubblici e privati accreditati tesi a richiamare la giusta e doverosa attenzione al fenomeno". 

Riccardo De Facci.  E' presidente del Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza . "C’erano, verso la fine degli anni Ottanta, oltre 300 realtà che accoglievano tossicodipendenti (ora sono almeno 500 gli enti, con circa 800 servizi), e tutte usavano e usano metodi molto diversi da quelli del fondatore di San Patrignano. Piccole strutture diffuse (15, 20, massimo 30 posti), basate sulla scelta individuale alla cura, sull’ascolto individuale, l’aiuto disinteressato, l’educazione attiva e la responsabilità individuale, la condivisione comunitaria di fatiche e progressi, il supporto alle famiglie di provenienza, le campagne di prevenzione sui territori, i centri di ascolto, l’accompagnamento al reinserimento sociale di chi riusciva e sceglieva di scrivere nuove pagine della propria vita anche fuori dal mondo comunità".

I dati: nel 2019 record di sequestri di cocaina
I dati più aggiornati sono contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia 2020 (riferiti al 2019). Confermano alcuni trend già individuati dalle precedenti relazioni, con alcuni aspetti che ormai hanno raggiunto numeri davvero preoccupanti: overdose in crescita, aumentano anche i ricoveri correlati all’uso di droghe e la cocaina fa segnare il record assoluto di sequestri mai realizzati in Italia dal 1971 ad oggi.

La Conferenza autoconvocata dalle associazioni.  Doveva tenersi a Milano il 28 e il 29 febbraio 2020, ma a seguito delle ordinanze sul contenimento del Coronavirus l’appuntamento tanto atteso dal mondo delle dipendenze è stato rinviato prima a giugno e poi, con il permanere della situazione di emergenza, a data da destinarsi. Nelle intenzioni doveva rispondere al decennale ritardo sul tema: la Conferenza nazionale convocata dal governo che manca da 11 anni (sebbene la legge 309 del ’90 preveda che venga organizzata ogni tre anni) e la stessa normativa, ferma a trent’anni fa".