21 maggio 2016 ore: 12:57
Immigrazione

“Scatta” l’integrazione, in mostra le foto dei minori stranieri soli

Domani l'inaugurazione della tappa conclusiva del laboratorio di fotografia partito a febbraio per i ragazzi africani e asiatici accolti in un centro di Taranto. Gli scatti sono 35: 15 autoritratti dei protagonisti e 20 immagini della città vecchia
Mostra Scatto per l’integrazione 1

BOX TARANTO – “Tutti i ragazzi quando si incontrano commentano le foto, si fanno i complimenti, trovano difetti, danno suggerimenti. A Omar, il più piccolo, ho regalato una compatta digitale: non se ne separa mai”: Maurizio Greco, amante della fotografia, è la mente di “Scatto per l’integrazione: una persona, una storia, una foto”, il progetto fotografico nato in collaborazione con il Circolo Controluce di Statte e il blog Se Dico Taranto. Quel progetto che oggi è pronto a diventare una mostra: 35 immagini scattate dagli ‘studenti’ che hanno preso parte al laboratorio di fotografia partito a febbraio, 15 ragazzi, africani e asiatici tra i 10 e i 17 anni, ospitati nel centro di prima accoglienza per minori non accompagnati gestito dall’Associazione ‘Noi & Voi’ di Taranto. Obiettivo di partenza, avvicinare alla fotografia i giovani profughi, “ma poi è diventato un progetto rivolto a tutte le persone, italiane ed europee, per sensibilizzarle sul tema”, spiega Greco. 

L’apertura della mostra è prevista per le 17 di domenica 22 maggio: come detto, le foto esposte saranno 35, 15 autoritratti e 20 immagini di Taranto vecchia, paesaggi immortalati nel corso di un’uscita collettiva. “Per gli autoritratti abbiamo allestito il set fotografico nel nostro circolo, i ragazzi si sono fatti le foto l’uno all’altro – racconta Greco –. Naturalmente non abbiamo potuto approfondire, ma abbiamo impostato la base della tecnica per uno buono scatto, a partire dalla gestione della luce. Sinceramente, credo che quello che hanno fatto i ragazzi sia bellissimo”. 

La location scelta per la mostra – che sarà visitabile solo un giorno, poi diventerà itinerante – è la Masseria Carmine di Vincenzo Fornaro, “un uomo che ha sempre lottato per i diritti della nostra città”. Fornaro è l’allevatore tarantino diventato simbolo della lotta all'inquinamento che oggi coltiva canapa dopo essere stato costretto ad abbattere 2 mila pecore a causa della diossina.

La mostra sarà accompagnata da video e interviste a 3 dei protagonisti firmati da Manoocher Deghati, fotografo di fama internazionale. Durante la giornata sarà possibile degustare prodotti artigianali realizzati con la canapa, accompagnati da musica e canti popolari. 

“È un’enorme soddisfazione – ammette Greco –. E non mi fermerò qui: un altro centro d’accoglienza di Taranto, questa volta per adulti, mi ha contattato per un corso di fotografia. Ancora non c’è nulla di ufficiale, ma ci stiamo già pensando. Il titolo potrebbe essere ‘Tale e quale shot’, citazione di un famoso programma televisivo di imitazioni. In pratica, vorremmo prendere immagini di personaggi a cui le persone coinvolte sono particolarmente legate – uno su tutti, Bob Marley –, scegliere un soggetto tra i partecipanti e immortalarlo nella precisa posizione del suo mito in foto. In questo modo potremmo far loro capire quanto studio c’è dietro a una fotografia”. (Ambra Notari) 

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