"Senza mezze misure", storie di reati e riscatti con Lucarelli/
BOLOGNA - Storie di violenza. Storie, per lo più, di donne e bambini, che, quando il loro mondo è andato sottosopra, hanno trovato una mano tesa, un aiuto piccolo, ma fondamentale, per ricominciare. Sono le storie delle persone che si rivolgono alla Fondazione emiliano-romagnola per le vittime di reato, che diventano voci e parole nello spettacolo, "senza mezze misure", scritto dal giallista Carlo Lucarelli ed Elena Zaccherini che il 25 novembre andrà in scena all'Arena del sole per il ventennale della Fondazione. Lucarelli e Zaccherini, che sono il presidente e direttrice, hanno attinto a piene mani ai fascicoli raccolti in 20 anni di attività a sostegno delle vittime di reato: 1.200, una quarantina all'anno (donne e bambini nell'87% dei casi), compresi casi di femminicidio, violenze domestiche, ma anche rapine e aggressione. "Sono cose molto brutte. Vogliamo far capire quanto terribili sono questi reati e che accadono anche da noi. Un altro obiettivo che ci siamo dati è dare voce alle vittime, capire chi sono. La vittima non è solo quella che immagini", spiega lo scrittore. La Fondazione in 20 anni ha erogato qualcosa come quattro milioni di euro, quasi 300.000 nel 2024: somme che sono servite a pagare il dentista a un ragazzo che era stato aggredito per strada, o le terapie a chi doveva superare il trauma della violenza. "Abbiamo pagato anche spese legali e funerali, ma anche i corsi pre prendere la patente", racconta Zaccherini. "Un piccolo aiuto cambia le cose completamente. Una piccola cosa fa la differenza. Sono i sindaci che ci segnalano i casi da seguire: è la comunità che si prende cura degli altri, molto emiliano-romagnolo come approccio", rivendica Lucarelli, che sul palco dell'Arena del Sole sarà accompagnato dal Coro Farthan di Marzabotto, diretto da Elide Melchioni.
"E' uno spettacolo emotivamente coinvolgente, il coro Farthan si comporterà come il coro nelle tragedie greche, entrando, uscendo e commentando l'azione", spiega lo scrittore. Lo spettacolo è sostenuto da Legacoop assieme a cinque delle sue associate (Coop Alleanza 3.0, Cadiai, Consorzio Arcolaio e Consorzio Indaco). "Ci sentiamo coinvolte, come cooperative e come donne. Il tema del contrasto alla violenza, in tutte le due forme, è nello spettro dell'azione cooperativa", sottolinea la presidente di Legacoop, Rita Ghedini. "Il 2024 è un anno di rilancio per la Fondazione, tanto che soci (Comune e Città metropolitana di Bologna) hanno deciso di aumentare le risorse. In questo Paese si pensa tutte le volte di risolvere le cose aumentando le pene, non è così", evidenzia Davide Baruffi, sottosegretario alla presidenza dell'Emilia-Romagna, che invita le aziende del territorio a dare il loro contributo, con donazioni destinate a finanziare l'attività della Fondazione. (DIRE)