23 settembre 2016 ore: 16:05
Società

"Sette paia di scarpe ho consumate…", azione itinerante di teatro sociale

Dodici realtà teatrali e una musicale della Rete dei Teatri solidali danno vita a una serie di performance in cui mostrano le diverse poetiche di gruppi accomunati dal lavoro sui temi delle differenze, dell’inclusione, del disagio sociale. Il 24 e 25 settembre all’ex Ospedale degli innocenti di Bologna
Sette paia di scarpe ho consumate

- BOLOGNA - Un’azione teatrale plurale, per un pubblico itinerante. È “Sette paia di scarpe ho consumate…” che andrà in scena il 24 e 25 settembre all’ex Ospedale degli innocenti (dei Bastardini) di Bologna. A darle vita sono 12 realtà teatrali e un gruppo musicale appartenenti alla Rete dei Teatri solidali di Bologna che lavorano su temi sociali e includono persone svantaggiate, fragili, disabili, ex detenuti, richiedenti asilo, anziani, senza dimora ovvero Amorevole Compagnia Pneumatica, Crexida, ExtraVagantis, Fortemente, Gruppo di lettura San Vitale, Gruppo Elettrogeno, Il Campanile dei ragazzi, Magnifico Teatrino Errante, Medinsud, Teatro del Pratello, Teatro delle Temperie, Tra un atto e l’altro, Zoè Teatri con il supporto del Teatro dell’Argine e la collaborazione di Creativi 108. Un unico impianto drammaturgico, ma in una successione di performance che mostrano le diverse poetiche, le differenti pratiche e regie di gruppi che sono accomunati dal lavoro teatrale sui temi delle differenze, dell’inclusione e del disagio sociale. “Ci sono 12 stazioni e in ognuna i gruppi presentano in 10 minuti una vetrina del proprio lavoro in campo sociale, in una location dal forte significato simbolico”, ha detto Adriano Dallea di ExtraVagantis, gruppo che fa da coordinamento delle realtà coinvolte. L’azione si sviluppa dunque in un itinerario tra le diverse stazioni teatrali che il pubblico segue, accompagnato da attori e musicisti, partendo dal portico di via D’Azeglio per entrare nel complesso dell’ex Ospedale, in un piccolo viaggio tra i vari ambienti e il cortile.

Sette paia di scarpe ho consumate

“Siamo partiti dall’idea del viaggio che ognuno ha declinato a proprio modo, ma trovando una drammaturgia comune grazie anche alla musica di Medinsud”, ha spiegato Mavi Gianni di Zoè Teatri che porterà in scena le parole di Gilberto Centi, poeta aquilano vissuto a Bologna, con “Il navigatore cieco”. Il Gruppo Fortemente, che lavora nei circoli sociali Ancescao, porterà un riassunto della favola “Il ciabattino e gli elfi” dei Fratelli Grimm, “lavoriamo con gli anziani per prevenire la demenza – ha spiegato Marcello Camilli – e per esercitare la memoria”. Il Teatro delle Temperie porta un estratto dallo spettacolo “Il circo capovolto” tratto da un romanzo di Milena Magnani che racconta la storia di un ragazzo che scopre le sue origini Rom. Il Teatro del Pratello, Tra un atto e l’altro e il Gruppo di lettura San Vitale portano letture da testi di Calvino con due ragazzi della scuola di teatro di Angela Malfitano e un’azione teatrale mimica con due attori, una ragazza con sindrome di Down e un ragazzo uscito dal carcere minorile. A fare da collegamento tra tutte le performance c’è la musica Medinsud, realtà che dà particolare attenzione alla musica dal mondo e spesso ha affrontato tematiche legate al disagio sociale, con fisarmonica, chitarra, lira calabrese e hang.

La Rete dei Teatri solidali è nata nel 2012 grazie a un progetto della Provincia di Bologna (oggi Città metropolitana) finanziato nell’ambito dei Piani di zona e raccoglie 20 associazioni e compagnie che si occupano di teatro sociale con persone in condizioni di fragilità individuale e sociale. “La Città metropolitana, attraverso l’Istituzione Gian Franco Minguzzi, sostiene la Rete per promuovere queste forme di espressione teatrale non solo per la valenza sociale, l’inclusione delle persone fragili, ma anche perché si tratta di produzioni di qualità che devono uscire dai circuiti ristretti e raggiungere un pubblico più ampio”, ha detto Laura Venturi, dirigente Area Sviluppo sociale della Città metropolitana e direttore dell’Istituzione Minguzzi – Questo spettacolo è particolarmente significativo perché rappresenta il primo prodotto della Rete che prende forma in maniera collettiva”. La Rete, continua Dallea, “testimonia un fatto certo, la ricchezza sul territorio bolognese di realtà teatrali che lavorano su temi sociali e includono persone fragili o svantaggiate. Questa ricchezza si presenta il 24 e il 25 settembre in un’unica performance teatrale, una istantanea del panorama del teatro e della musica solidale a Bologna”.

Lo spettacolo, che ha debuttato a Imola nella settima edizione del Festival Ddt – Diversi dirompenti teatri, andrà in scena il 24 e 25 settembre alle 18 e alle 21 all’ex Ospedale degli innocenti (via D’Azeglio 41). Il 25 settembre dalle 9.30 alle 16.30 sempre nella stessa location si terrà un workshop rivolto a operatori teatrali e socio-sanitari, educatori, docenti, studenti universitari, aderenti ad associazioni di promozione sociale e di volontariato del territorio e a tutte le persone interessate. Il workshop sarà tenuto da Martina Palmieri di Gruppo Elettrogeno, Marina Mazzolani di ExtraVagantis, Guido Sodo di Medinsud, Micaela Casalboni di Teatro dell’Argine, Mavi Gianni di Zoè Teatri ed è un’occasione di avvicinamento ai diversi percorsi di lavoro della Rete dei Teatri solidali. (lp)

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