18 maggio 2017 ore: 11:51
Disabilità

“Signori in carrozza!!!”, il corto dei ragazzi con disabilità di Granarolo

L’hanno pensato, interpretato, girato e montato: sono 7 dei ragazzi seguita dalla Fondazione Le chiavi di casa. Daria Casali (Le chiavi di casa): “Vogliamo crescere: il 5 giugno inaugureremo il terzo appartamento in paese, che ospiterà altri 3 ragazzi con disabilità”

GRANAROLO (Bologna) – Si chiama “Signori in carrozza!!!”, ed è l’ultimo dei cortometraggi realizzati dai ragazzi della Fondazione Le chiavi di casa, onlus nata nel 2005 da un gruppo di genitori di giovani e adulti con disabilità, provenienti da esperienze diverse, con l’esigenza di garantire un futuro sereno ai propri figli. “Signori in carrozza!!!” sarà proiettato oggi alle 17.30 presso la Sala Polivalente del Borgo Servizi di Granarolo dell’Emilia. “Dal 2014 organizziamo un laboratorio video espressivo con i nostri ragazzi, curato a titolo volontario da Roberto Bertacchini, attore e regista di una compagnia teatrale amatoriale”, spiega Daria Casali della fondazione. E sono stati proprio i ragazzi a realizzare le riprese, a fare da attori e da registi e a lavorare in post-produzione: “In questi anni avevano già realizzato piccoli sketch, mentre approfondivano il loro studio e le loro ricerche”. Il prodotto è questo corto: un breve film muto di 13 minuti in bianco e nero girato e montato tra Natale e oggi. Sette i ragazzi coinvolti, “ma il nostro obiettivo è crescere. Anche per questo alla proiezione abbiamo invitato tanti giovani con disabilità che negli ultimi tempi si sono avvicinati alla nostra onlus. Sono molto giovani, non ancora pronti per distaccarsi dalle famiglie, ma molto interessati a occupare il loro tempo libero”. 

Ed è proprio il tempo libero uno dei temi su cui la fondazione si concentra di più: molti dei ragazzi coinvolti, infatti, la mattina lavorano, ma pochi hanno un impiego a tempo pieno, perciò si ritrovano i pomeriggi liberi. “Certo, c’è lo sport, ci sono altre attività, ma il laboratorio espressivo è un impegno apprezzato da molti. Si fanno cose nuove, si conoscono persone, come Bertacchini, con le quali altrimenti non si sarebbe mai venuti in contatto. E poi è sempre presente una delle nostre educatrici professionali”. 

Oltre alle attività per il tempo libero, la onlus progetta weekend di avvio alla vita indipendente e gestisce alcuni appartamenti, nei quali vivono persone con disabilità protagoniste di un percorso verso l’autonomia. “A Granarolo abbiamo due appartamenti: in ciascuno vivono 3 persone. Ma c’è una grande novità: il prossimo 5 giugno (il taglio del nastro, il 7 giugno, ndr), altri 3 ragazzi entreranno in un terzo appartamento. Hanno tra i 30 e i 45 anni, uno di loro è in sedia a ruote e gli altri due hanno un lieve ritardo mentale”. Pronto a partire anche un nuovo progetto personalizzato disegnato su misura per Fabrizio, un signore con sindrome di Down che ha recentemente perso entrambi i genitori: “Ora vive con due zie che lo ricoprono d’amore, ma è molto giù di morale. Così, abbiamo messo in piedi per lui alcune attività a domicilio: laboratori, accompagnamenti pomeridiani. Vogliamo evitare che si chiuda in casa”. Tra i ragazzi seguiti, anche una giovane che ha appena vinto 3 ori – 50 metri atletica leggera, bocce e lancio pallina – ai Giochi regionali Special Olympics Italia che si sono tenuti a Parma all’inizio di maggio: “Una bella soddisfazione anche per noi: ieri la nostra campionessa è letteralmente impazzita quando ha visto che Bebe Vio aveva messo ‘Mi piace’ alla nostra pagina Facebook”. 

Un altro dei progetti sui quali sta lavorando l’associazione riguarda percorsi psicologici rivolti a genitori e famiglie sul tema del distacco. Distacco non solo nel momento in cui il figlio lascia casa, ma anche quando, qualche giorno a settimana, esce per andare al cinema con gli amici o per un laboratorio o per fare sport: “Distacchi anche di poche ore sono spesso vissuti come un problema dei genitori: mamme e papà che nemmeno se ne accorgono, così come non si rendono conto di avere bisogno di aiuto. Ma è uno dei blocchi maggiori: per questo vogliamo trovare un modo per andare incontro alle famiglie”. (Ambra Notari)

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