23 dicembre 2015 ore: 15:16
Immigrazione

"Sindaci non siate timidi e paurosi": appello per l'accoglienza dei migranti

Il direttivo di Anci Lombardia ha approvato un documento che con toni molto moderati invita i comuni a "essere protagonisti nella co-progettazione e co-gestione dell'accoglienza dei profughi, promuovendo la collaborazione con le Prefetture"
Migranti in attesa di accoglienza

MILANO - Sindaci lombardi timidi e paurosi. Quando si tratta di accoglienza dei migranti, i primi cittadini dei 1.530 comuni lombardi fanno di tutto per non metterci la faccia. Salvo lodevoli eccezioni, ovviamente. Del resto il governatore Maroni minaccia tagli ai fondi per chi ospita profughi, mentre Lega Nord o Fratelli d'Italia sono sempre pronte a livello locale a organizzare manifestazioni in piazza, anche se poi partecipa solo un gruppetto di militanti. Tanta prudenza, però, non sempre paga, perché capita sempre più spesso che il Prefetto decida d'ufficio di destinare un certo numero di profughi in un determinato territorio, perché magari c'è una cooperativa disponibile e una struttura adatta. E in caso di protesta, chi scende in piazza se la prende comunque con il Sindaco. 

Per cercare di uscire da questo situazione assurda, il direttivo di Anci Lombardia ha approvato un documento-appello che con toni molto moderati invita i comuni a "essere protagonisti nella co-progettazione e co-gestione dell'accoglienza dei profughi, promuovendo la collaborazione con le Prefetture e gli altri attori locali pubblici e privati coinvolti, attraverso la sottoscrizione di accordi e protocolli d'intesa specifici". In altre parole, cari sindaci non nascondetevi nell'ultimo banco, il prof-prefetto vi becca comunque, tanto vale che studiate e vi fate avanti. 

Il documento-appello di Anci Lombardia, inoltre, invita i comuni a "partecipare ai bandi Sprar e a collaborare all'accoglienza di richiedenti asilo… al fine di distribuire la presenza dei rifugiati in modo omogeneo e sostenibile, riducendo in tal modo il carico per ognuno di essi". Lo Sprar è il sistema centrale di protezione dei richiedenti asilo ed si basa fondamentalmente sulla disponibilità dei Comuni a ospitarli sul proprio territorio, con contributi del Governo, in collaborazione con il terzo settore e le associazioni locali. Su oltre 20mila posti presenti in tutta Italia, la Lombardia ne offre 942 in 21 comuni. Tra le regioni del Nord è la più virtuosa, ma potrebbe fare decisamente di più. Basti pensare che nel Lazio ci sono 4.791 posti, in Sicilia 4.782, in Calabria 1.894, in Puglia 1.864, e infine Campania 1.155. Il Governo Renzi ha emanato un nuovo bando Sprar per finanziare altri posti, ma sembra che in Lombardia i nuovi  comuni che hanno deciso di parteciparvi si contano sulle dita di una mano. 

L'Anci Lombardia lancia anche un (disperato) appello alla Regione, guidata dal Governatore Roberto Maroni. "Si assuma la regia del territorio, per governare i flussi, coordinare le iniziative e rendere praticabile l'inclusione sociale (dei rifugiati, ndr) aventi diritto". Parole che sembrano non tenere conto di cosa sta facendo la Regione: oltre a minacciare i sindaci, taglia i fondi agli alberghi e ai parchi che si rendono disponibili all'accoglienza. Uno strano modo di fare regia. (dp) 

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