"Sognando Gianni Morandi": i ragazzi Down e la voglia di indipendenza
BOLOGNA – “Ci conosciamo da 9 anni e stiamo insieme da 7. Come mi ha conquistato Giovanni? Cantandomi ‘Un miracolo’ di Gianni Morandi. Mi ha sussurrato ‘sei un - miracolo, la vita intera insieme a te è uno spettacolo’. Non ho saputo resistere”. Elena Roda è una delle protagoniste di “Sognando Gianni Morandi”, il documentario realizzato dalla bolognese Associazione d’iDee con la regia di Antonio Saracino, un mediometraggio che mostra il percorso verso l’autonomia di un gruppo di ragazze e ragazzi con Trisomia 21 a partire da un sogno: cantare con il loro idolo Gianni Morandi. Dopo l’anteprima al cinema Bellinzona, la prima è in programma lunedì 13 marzo alle ore 20.30 al Mast di Bologna. La proiezione è andata sold out in brevissimo tempo grazie al passaparola, ma presto saranno rese note le successive date. Non solo: sabato 25 marzo, in prossimità della Giornata mondiale sulla sindrome di Down, “Sognando Gianni Morandi” andrà in onda alle 10.25 su Rai3.
Protagonista del docu-film è Giovanni Brischetta, 27enne bolognese di origini siciliane. Fidanzato con Elena, ha due case: in una abita con i genitori durante la settimana, nell’altra abita con gli amici nei weekend. Questa seconda casa è proprio la Casa delle iDee di via Saragozza, dove Giovanni e gli altri suoi amici con sindrome di Down trascorrono i fine settimana. Ci sono Agnese, Tobia, Massimiliano, un altro Giovanni, Ambra, Eugenio, Erica ed Erika, Francesca, Costanza e Luca. Qui, grazie anche agli educatori di Associazione d’iDee, potenziano le loro capacità e ne acquisiscono di nuove, in cammino verso una vita sempre più indipendente. “Vogliamo costruire il nostro futuro con normalità – spiega Giovanni in occasione della conferenza stampa di presentazione dell’evento –. Vogliamo diventare grandi e autonomi. In fondo, credo di volere quello che desiderano tutti i miei coetanei: andare a vivere con la mia ragazza Elena, avere un vero lavoro e un vero stipendio, stare con gli amici, cucinare da solo. Diventare adulto, insomma”. Gli fa eco Elena: “Per me è molto importante partecipare a questo progetto: impariamo, un passo alla volta, a diventare grandi, a vivere lontano dalle nostre famiglie”.
“La straordinarietà di questo lavoro è esattamente questo – sottolinea il regista Antonio Saracino –. Vedere la loro quotidianità, le loro conquiste. Siamo partiti in questa avventura ascoltandoli e guardandoli, e i ragazzi si sono immediatamente aperti. Il sogno di incontrare Gianni Morandi è lo strumento per raccontare i loro desideri e i loro problemi sul lavoro: di fatto, sono gli stessi che abbiamo noi”. Giovanni nutre da sempre un profondissimo affetto per il cantante bolognese: sa a memoria tutte le sue canzoni, conosce la sua biografia. Lo cita parlando e scrivendo i messaggi: “Gianni è un grande poeta, mi incanta. Amo i suoi testi, come ‘Si può dare di più’, ‘Uno su mille ce la fa’. Dopo che è venuto a trovarci, siamo andati a vederlo in concerto con Claudio Baglioni: abbiamo assistito anche alle prove, è stata un’emozione enorme”.
“Lo spunto per realizzare il documentario ce l’ha proprio dato Giovanni con la sua passione – dice Rosanna De Sanctis, presidente di Associazione d’iDee –. Ogni giorno fanno un passo verso l’indipendenza, imparando a prendersi cura di sé e della casa, a fare la spesa, a organizzare il proprio tempo. In diversi lavorano, tra loro sono nate amicizie e sbocciati amori. Insieme con le famiglie li accompagniamo in questo viaggio. Viaggio che comporta anche problemi, questo va detto: anche per questo nel docu-film ci atteniamo alla loro storia, fatta di capacità, ostacoli e strategie educative”. “Esperienze come quella dalla Casa delle iDee non devono essere l’eccezionalità – ammonisce Luca Rizzo Nervo, assessore comunale alla Sanità e ai Servizi sociali . Tutte le persone, con qualsiasi tipo di disabilità, devono avere la possibilità di esprimersi in ricchezza”.
“Sognando Gianni Morandi” dura poco meno di 30 minuti. La voce narrante è quella di Massimo Cirri, conduttore radiofonico di Caterpillar e le musiche originali sono di Luca Giovanardi dei Julie’s Haircut. Realizzato grazie a una campagna di crowdfunding che ha visto la partecipazione di 163 donatori, il documentario è stato prodotto dalle agenzie bolognesi Filandolarete e Agenda, e ha ricevuto anche un contributo dalla Film Commission Emilia-Romagna. (Ambra Notari)