9 novembre 2014 ore: 14:23
Economia

"Stop Ttip", l'Italia contro il trattato Usa-Ue: a rischio lavoro, ambiente e servizi

Sono circa 30 i comitati che hanno partecipato all’assemblea nazionale della campagna per impedire la firma dell'accordo di libero scambio che avrà un impatto negativo su agricoltura, tutela ambientale e diritti dei lavoratori
Soldi frammentati (non autosufficienza, economia)

Roma - Si sono riunite ieri a Roma le associazioni italiane impegnate a sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti che la firma del Ttip - (Transatlantic trade and investment partnership, accordo commerciale tra Usa e Ue, attualmente in fase di negoziato – avrebbe su occupazione, qualità del cibo, tutela ambientale e accesso ai servizi pubblici in Italia. L’iniziativa è partita dal gruppo di contatto della campagna “Stop Ttip”, formato da Attac Italia, Fairwatch, Rete della Conoscenza e Asud, ma che ha avuto adesioni da centinaia di associazioni tra cui il Movimento Consumatori e sostegno di forze politiche come Sel, Movimento 5 Stelle e Lista Tsipras. 

“Intendiamo puntare sul coinvolgimento degli enti locali che saranno i primi a subire le conseguenze dell’eventuale firma del Ttip”, spiega Marco Bersani di Attac Italia. “L’impatto su comuni e regioni riguarda essenzialmente i servizi pubblici e gli appalti, cui gli enti locali non avranno più potere di porre limitazioni – spiega Bersani – , ad esempio se un comune vorrà limitare la gestione di una mensa scolastica a fornitori che usano cibo di particolare qualità non potrà più farlo”. Strumento di pressione della campagna di mobilitazione contro il Ttip sarà una petizione con raccolta di firme con l’obiettivo di sostenere delibere di iniziativa popolare a livello locale. Si vuole inoltre coinvolgere insegnanti e studenti per organizzare incontri di studio e approfondimento sulla natura del Ttip, ma anche rappresentazioni teatrali per mettere in scena le sue conseguenze.

“Una costante e rigorosa informazione degli stessi attivisti sui contenuti dei negoziati sarà strumento fondamentale per la comunicazione della campagna”, ha affermato Alberto Zoratti, presidente di Fairwatch a conclusione dell’assemblea. Schede informative sintetiche continueranno a essere pubblicate sul sito Stop Ttip Italia, così come i documenti ufficiali di un negoziato che inizialmente è stato tenuto a porte chiuse, ma che sono stati resi pubblici grazie alle organizzazioni della società civile coinvolte nel network europeo “Stop Ttip”

“Da uno studio commissionato dal ministero per lo Sviluppo economico alla società Prometeia Spa emerge che l’aumento di export tricolore favorito dalla firma del Ttip non si tradurrà automaticamente, in buona produzione o occupazione nel paese”, spiega Monica Di Sisto di Fairwatch. “Anzi - prosegue Di Sisto - esso potrebbe aver bisogno di lavoro a condizioni pessime”. “Nel caso più ottimistico delineato da Prometeia, soccomberebbero comunque il legname, la carta, poi la chimica farmaceutica e di consumo, la più penalizzata con 30 milioni di euro di perdite previste”. 

Stefano Lenzi, responsabile Ufficio legislativo del Wwf Italia, è intervenuto all’assemblea riportando la posizione del Wwf Internazionale sui Ttip, “contrario ad aspetti come l’abbassamento degli standard ambientali, l’adeguamento al ribasso dei regolamenti, la mancanza di trasparenza e informazione”.  (Ludovica Jona)

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