"The Dream", il libro fotografico delle primavere arabe e dei migranti
Alcune immagini tratte dal libro fotografico "The Dream". Foto: Fabio Bucciarelli
Alcune immagini tratte dal libro fotografico "The Dream". Foto: Fabio Bucciarelli |
BOLOGNA – “Tutto è cominciato nel 2011, quando iniziai a documentare le storie dei profughi e dei migranti in fuga dalle guerre e dalle rivoluzioni conosciute come ‘primavere arabe’”. Chi parla è Fabio Bucciarelli, fotografo freelance classe 1980, che grazie al suo lavoro sul conflitto siriano nel 2013 vinse la prestigiosa Robert Capa Gold Medal. Bucciarelli era in Libia, testimone degli scontri tra l’esercito di Gheddafi e i ribelli; era in Tunisia, Iraq, Egitto, Turchia, Macedonia, Italia, Grecia, nella zona dei Balcani, per raccontare le vite di chi abbandonava la patria per sognare un futuro migliore. “Dal 2011 racconto le cause e le conseguenze delle ‘primavere arabe’, vale a dire le migliaia di profughi che si stanno riversando nel Vecchio Continente. Un esodo cominciato quasi 5 anni fa, ma che il mondo ha scoperto solo pochi mesi fa. Un esodo diventato mainstream e spesso stereotipato”. Bucciarelli fotografa persone di moltissime nazionalità, come i giovani bengalesi che lavoravano in Libia al momento degli scontri con il Colonnello, che si sono ritrovati incastrati in un limbo, in una nazione straniera dilaniata dalla guerra, senza nessuna possibilità di tornare indietro; come i nigeriani in fuga da Boko Haram che passano dalle carceri libiche e quando arrivano sulle coste italiane “nella maggior parte di casi sono considerati migranti economici, come se il gruppo di Abubakar Shekau non fosse una motivazione sufficiente per giustificare una fuga”; come i siriani che provano a sopravvivere, scappando, agli scontri tra le forze di Assad e l’esercito liberto siriano e alla piaga del Califfato.
Foto: Fabio Bucciarelli |
Il lavoro dal 2011 a oggi del freelance torinese sarà raccolto in un libro fotografico, ‘The Dream’. Oltre a essere il racconto per immagini della più grande crisi umanitaria dalla Seconda Guerra Mondiale (si contano oltre 7 milioni e mezzo di sfollati), il progetto – portato avanti con FotoEvidence – proverà a tratteggiare un nuovo profilo del migrante, “un profilo ormai saturo. Quante immagini di queste donne e di questi uomini in fuga abbiamo visto in quest’ultimo periodo? Sotto il filo spinato, ammassati sui barconi, accalcati sui treni dei Balcani. Io ho privilegiato un linguaggio più intimo, più empatico: un linguaggio per tornare a umanizzare queste persone spesso ridotte a numeri, per ribaltare il concetto al quale sono associati”. Per farlo, Bucciarelli parte dai loro sogni: un futuro, un lavoro, una famiglia, “quello che vogliamo tutti, ma che per loro è drammaticamente complesso. Sono i sogni il motore di questa straziante diaspora”.
Foto: Fabio Bucciarelli |
In ‘The Dream’ si legge l’umanità di tutte queste persone, indipendentemente dalla loro provenienza o dal loro destino, dal loro background culturale o dalla loro appartenenza sociale. Negli scatti non si vedono borsoni, né rotaie, né barche, ma persone che potrebbero essere chiunque. Una sezione è dedicata ai migranti dormienti: a occhi chiusi, su fondo nero, non possono essere riconosciuti come profughi. Il libro, stampato in 1.000 copie, avrà la copertina rigida e conterrà circa 180 immagini in bianco e nero, oltre che diverse storie personali: un sogno – in bianco e nero – che si fa realtà – a colori. Verrà inoltre fatta un’edizione speciale numerata e limitata di 100 copie che includerà anche una stampa fine art di 30cmX20cm firmata e dedicata dall'artista.
Foto: Fabio Bucciarelli |
‘The Dream’ sta per vedere la luce grazie a una campagna di crowdfunding su Kickstarter (a questo link): “I nostri sostenitori diventano parte attiva della testimonianza”. Con una donazione di 25 dollari si viene ringraziati nel libro; con una di 100 dollari si ha libro; con 400 dollari si ha diritto al libro in edizione limitata. (Ambra Notari)