"Un piatto per tutti", raggiunte 11 mila persone a Bologna
BOLOGNA – Undicimila persone raggiunte, di cui il 40 per cento minori, per un totale di 280 mila euro: si è conclusa la distribuzione sul territorio metropolitano dei prodotti di prima necessità donati da WeWorld al Fondo sociale di Comunità. A occuparsi della gestione del progetto “Un piatto per tutti”, VolaBo, il centro servizi per il volontariato di Bologna gestito da A.S.Vo. ODV, chiamato a ricoprire un ruolo di supporto organizzativo e di coordinamento del ritiro dei bene e nel rafforzamento delle reti territoriali. I risultati, infatti, sono stati ottenuti grazie al contributo di empori solidali, associazioni e altri soggetti che si occupano di distribuzione di beni primari che si sono coordinati a livello distrettuale per il ritiro e la consegna di pannolini, assorbenti femminili e prodotti per la cura e l’igiene della persona alle famiglie più in difficoltà.
“Un piatto per tutti è un’azione concreta per il sostegno alle persone e alle famiglie che più sono state colpite dall’emergenza Covid – ha spiegato il sindaco Virginio Merola –. Forte è l’impatto del Fondo nella costruzione di un welfare di comunità, perché costruisce e rafforza reti territoriali in grado di collaborare attivamente nella ridistribuzione di bene e in azioni di contrasto alla povertà”. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Alberto Pullini, vicepresidente A.S.Vo. ODV: “L’intento del progetto è quello di non lasciare indietro nessuno. E ci stiamo riuscendo grazie alla fondamentale collaborazione tra pubblica amministrazione e Terzo Settore. È una delle innumerevoli dimostrazioni del fatto che mai come ora l’azione volontaria, a fianco dell’amministrazione locale, è fondamentale per sostenere le famiglie e le persone più vulnerabili. Questo progetto – e più in generale il Fondo sociale di comunità ‘Dare per Fare’ di cui fa parte – dimostra che esiste una comunità pronta a compiere gesti concreti ciascuno secondo le rispettive disponibilità, da una donazione ingente di beni o in euro di una grande azienda a un’ora di volontariato per migliorare la qualità della vita di tutti. È questa generosità e questa energia che si concentra e si propaga anche in situazioni estreme e imprevedibili come quella in cui ci troviamo, a rendere la città metropolitana bolognese una comunità realmente capace di prendersi cura delle persone”.
Il Fondo sociale di comunità “Dare per fare” è stato lanciato a dicembre 2020, promosso dalla Città metropolitana e dalla Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana in collaborazione con il Comune di Bologna e le Unioni e i Comuni dell’area metropolitana, insieme a sindacati, imprese e loro associazioni, società partecipate, Terzo settore, Fondazioni. L’obiettivo è raccogliere risorse, beni, progetti, idee per rispondere ai bisogni economici e sociali delle persone, dovuti principalmente all’emergenza Covid. Il tutto viene distribuito sul territorio metropolitano attraverso la rete dei servizi sociali, educativi e per il lavoro, ed è destinato a quattro aree prioritarie di intervento: il sostegno al mantenimento della propria casa, la distribuzione di beni alimentari e di prima necessità, la messa a disposizione di dispositivi digitali, il supporto alla partecipazione a percorsi formativi per facilitare l’inserimento lavorativo.