21 luglio 2015 ore: 14:12
Disabilità

“Una luce nel buio dei giorni”: la vita del fondatore dell'Unione italiana ciechi

La biografia di Nicolodi, scritta da Alberto Folgheraiter e Giorgio Lunelli, sarà consegnata il 24 luglio al presidente della Repubblica Mattarella. Barbuto (Uici): “ I ciechi, grazie a Nicolodi, hanno trovato unità e coraggio per conquistare i diritti”
Una luce nel buio dei giorni - copertina
Una luce nel buio dei giorni - copertina

ROMA – “Una luce nel buio dei giorni”: è il titolo della biografia di Aurelio Nicolodi, fondatore dell'Uici nel 1920 e primo presidente dell'associazione: una vita intensa, in buona parte spesa per i suoi “fratelli d'ombra”, e che oggi viene raccontata nel libro a lui dedicato. Venerdì 24, il volume sarà consegnato dall'Uici nelle mani del presidente della Repubblica Mattarella, che riceverà una delegazione dell'associazione, insieme agli autori del libro, Alberto Folgheraiter e Giorgio Lunelli. 

Il libro racconta la figura e l’opera di “un eroe civile che seppe volgere la propria disabilità a vantaggio di tutti i suoi 'fratelli d’ombra' ai quali volle mostrare, con l’azione e con l’esempio, la via maestra dell’Unità e dell’Organizzazione, per conquistare il pieno diritto di cittadinanza basato sul rispetto delle persone, sull’uguaglianza sociale, sulla dignità umana”, spiega l'Uici. Nato a Trento nel 1894, il 25 luglio 1915, combattendo come volontario la seconda battaglia dell'Isonzo, Nicolodi rimase gravemente ferito al volto e perse la vista. Pochi anni dopo, nel 1920, con un gruppo di reduci fondò a Genova l’Unione Italiana Ciechi e ne divenne il primo presidente. 

- “L’insegnamento di Nicolodi – afferma il Presidente Nazionale dell’Unione, Mario Barbuto – è ancora quanto mai attuale. Il suo impegno, volto all’integrazione dei disabili visivi nella società di tutti, guida ancora oggi l’attività della nostra grande organizzazione. I ciechi, fino a quel momento reietti della società e nella storia, grazie a Nicolodi, hanno trovato unità e coraggio per conquistare i diritti di inclusione sociale e professionale”. 

“Oltre alla copia a stampa – dichiara Ferdinando Ceccato, Presidente della Cooperativa Irifor del Trentino - consegneremo al presidente Mattarella il libro anche nei diversi formati: in Braille per i ciechi, a caratteri ingranditi per gli ipovedenti e come audiolibro. La cultura è un bene prezioso, e come tale deve essere accessibile a tutti”. 

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