A Forlimpopoli la più grande realtà dedicata all’autismo e al disagio psichico
boxFORLIMPOPOLI – Sulle colline tra Bertinoro e Forlimpopoli, apre la più grande realtà italiana dedicata all’autismo e al disagio psichico: 6 mila metri quadrati di spazi coperti, 22 ettari di terreno e un nuovo modello di assistenza per le persone disabili basato sulla qualità della relazione umana, sul potenziamento delle autonomie, anche attraverso il lavoro, e sul coinvolgimento di famiglie, imprese e comunità intera. Gestita dalla cooperativa sociale “Insieme per crescere”, la Fondazione Fornino Valmori nasce per volontà delle omonime famiglie, unite da 34 anni di amicizia e dal bisogno di dare un futuro ai propri figli, Antonio e Nicolò, il primo soffre di disagio psichico e il secondo affetto da autismo. Un atto d’amore, l’ha chiamata Vincenzo Fornino, “quello che ogni padre e madre ha per i propri figli”. Ma con cui le due famiglie aiuteranno i figli di tutti. “Quando noi non ci saremo più, la fondazione passerà al territorio – ha precisato Fornino, che della fondazione è il presidente – mi auguro che avrà il sostegno dei Comuni”. Segnali positivi dai sindaci di Bertinoro, Nevio Zaccarelli, e Forlimpopoli, Paolo Zoffoli. Mentre Zaccarelli ha sottolineato come “il pubblico non basta più per rispondere alla domanda del sociale”, Zoffoli ha detto: “Faremo in modo che fondazione e servizi, comunali e sanitari, dialoghino sempre di più per garantire prese in carico personalizzate per le persone con disagio psichico e autismo”. A ottobre i primi inserimenti, già numerose le richieste da tutta Italia: da Torino a Trieste, da Firenze a Napoli. Dal 27 al 29 settembre sono in programma 3 giorni di festa per l’inaugurazione.
La famiglia Fornino e Pietro Berti |
Ci sono voluti 7 anni per realizzare il progetto. “Cinque di burocrazia e 2 per la costruzione – precisa Fornino – La colpa però non è degli enti locali, ma di uno Stato che ostacola il privato anche quando dona al sociale”. Preoccupati dal “dopo di noi” ovvero da chi si sarebbe occupato di Nicolò, 21 anni, e Antonio, 42, quando loro non ci saranno più, Edo Valmori e Vincenzo Fornino, hanno visitato alcune strutture in giro per l’Italia. “Ma nessuna ci ha soddisfatto – ha precisato Valmori, vicepresidente della fondazione – Da qui l’idea di creare qualcosa di nuovo”. I due sono allora passati all’azione e hanno investito nel progetto tutto ciò che avevano. La famiglia Fornino, che gestisce un’azienda avicola dal 1968, ha messo a disposizione strutture e terreni, mentre i Valmori, titolari di un mangimificio dal 1955, tutti i loro risparmi. In totale, la struttura è costata 13,8 milioni di euro (di cui 6 per la costruzione, il resto è il valore del terreno). A pieno regime impiegherà una cinquantina di persone, da psicoterapeuti a chef, da operatori socio-sanitari alle stesse persone con disabilità.
La fondazione è un centro diurno e una struttura residenziale e semiresidenziale in cui, per qualche ora al giorno o periodi più lunghi, le persone con disturbo dello spettro autistico o con disagio psichico possono frequentare laboratori e servizi per acquisire abilità e competenze utili nella vita di tutti i giorni (fare la spesa, cucinare, ecc.) o potenziare le loro capacità relazionali, anche attraverso il lavoro o l’equitazione creativa. “Dare un futuro a persone non completamente autonome è un obiettivo perseguibile perché, se sostenute e inserite in un contesto educativo e lavorativo adeguato, queste persone possono sviluppare una propria identità personale e vivere con maggiore serenità e benessere”, ha detto Pietro Berti, presidente della cooperativa sociale. La fondazione punta sull’integrazione con il territorio attraverso servizi aperti a tutti: un ristorante biologico a km zero, un impianto sportivo, tre maneggi con scuola di equitazione, un farmer’s market per vendere i prodotti dell’orto e della serra di 800 metri quadrati e poi sale per convegni, una lavanderia industriale che servirà asili e scuole materne del circondario per noleggio e lavaggio dei pannolini multiuso e uno spazio infanzia. Grazie alla collaborazione con l’Università di Bologna (cinque docenti fanno parte ‘a titolo gratuito’ del comitato scientifico), studenti dell’Alma Mater potranno seguire tirocini formativi all’interno della struttura.
Gli appuntamenti per l’inaugurazione partono il 27 settembre alle 18 con la presentazione del libro “Una notte ho sognato che parlavi”, in cui il giornalista e scrittore Gianluca Nicoletti racconta il rapporto con il figlio autistico. Il 28 settembre alle 9.30 è previsto il taglio del nastro con le autorità, mentre il 29 settembre sempre alle 9.30 la fondazione si apre alla cittadinanza con una tavola rotonda su approcci e metodologie di intervento per trattare i disturbi comportamentali e poi visita alle strutture. (lp)