A Gabriele Del Grande il premio Nelson Mandela
Gabriele Del Grande
“Mi fa molto piacere ricevere questo riconoscimento, anche se si tratta quasi di un paradosso: è il quarto premio che ricevo quest’anno, ma sono un giornalista disoccupato perché in Italia il giornalismo d’inchiesta è morto o moribondo e nessun giornale vuole investirci”, ha detto Del Grande in collegamento via Skype dal Marocco con la sede dell’Fnsi. “Sono qui per studiare il dialetto marocchino- ha aggiunto- per poter parlare con le popolazioni del mare che non conoscono il francese o l’arabo classico. È importante infatti andare a cercare storie di persone che possano raccontare l’altra faccia degli accordi fatti dal nostro paese. Serve anche a riumanizzare ciò che la politica e il giornalismo hanno disumanizzato”. “L’impegno di Del Grande serve a ricordare a noi dell’informazione che non sempre servono grandi mezzi per fare bene il mestiere, ma la passione civile e il senso del giornalismo- ha sottolineato Roberto Natale, presidente della Fnsi-. Dobbiamo ringraziare questo giornalista che non si accontenta delle versioni ufficiali, di chi ci vuol far credere che gli sbarchi sono diminuiti e sono state salvate tante vite umane”. Anche Laura Boldrini, portavoce dell’Unhcr, ha ribadito l’importanza dell’impegno giornalistico di Gabriele Del Grande per far luce su un tema spesso oscurato dai grandi mezzi di comunicazione. “È un premio meritato, Gabriele da anni fa un lavoro giornalistico che ha portato sotto i riflettori alcune situazioni drammatiche di cui si è sempre parlato poco- ha detto-. È un giornalista che fa onore alla categoria, perché non si accontenta dei comunicati stampa ma va sempre a cercare cosa c’è aldilà dell’informazione ufficiale”.
Insieme a Del Grande il premio Nelson Mandela è stato assegnato a Maria De Lourdes Jesus, giornalista capoverdiana, che ha vissuto 30 anni in Italia ed è stata conduttrice di “Nonsolonero” e “Permesso di soggiorno”. Per lo sport, invece, il premio è andato a una squadra di Casteltodino Terni, che ha deciso di autosospendersi per i cori razzisti allo stadio; alla squadra Liberi Nantes, formata da rifugiati politici e richiedenti asilo; allo Sheffield, club inglese, che da sempre lotta contro il razzismo e al capitano dell’Inter Javier Zanetti, per la sensibilità dimostrata verso i più deboli. (ec)