A Isola Capo Rizzuto nasce l’orto sociale della biodiversità sui terreni confiscati
CROTONE - A Isola Capo Rizzuto è stato avviato il progetto per la realizzazione de “L’orto sociale della biodiversità” sui terreni confiscati alle cosche della ‘ndrangheta. L’iniziativa progettuale è finanziata con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese ed è ideato da Legambiente Calabria insieme al circolo Ibis di Legambiente Crotone e al coordinamento provinciale di Libera. Ad offrire la loro partnership anche la cooperativa sociale Terre Joniche-Libera Terra, gli istituti comprensivi “Gioacchino da Fiore” e “Karol Wojtyla” ed il comune di Isola di Capo Rizzuto. Per avviare le attività dell’orto sociale, un centinaio di alunni delle scuole coinvolte, improvvisatisi contadini per l’occasione, si sono dati appuntamento in località Cepa sui terreni confiscati alle ‘ndrine.
I bambini ‘agricoltori’ hanno smosso le zolle di terra, hanno scavato i solchi e piantato i semi; un primo step per far rinascere i terreni appartenuti alla criminalità, con i frutti dell’orto divertendosi e iniziando a realizzare un vero e proprio progetto sociale. L’orto sarà composto da tanti rettangoli di terreno all’interno dei quali saranno seminate e piantate diverse varietà di ortaggi a seconda della stagione. Un’altra parte dei terreni, invece, sarà dedicata alle piante officinali. L’orto sarà seguito dai volontari che penseranno anche ad un percorso ad hoc per gli studenti; alcuni momenti saranno dedicati alla formazione in aula, per spiegare l’agricoltura biologica, il consumo a chilometro zero, l’importanza di seguire il ciclo naturale delle stagioni e quella di preservare la biodiversità delle colture. Nelle loro visite in località Cepa, gli studenti saranno protagonisti di tutto il ciclo produttivo dell’orto, dalla semina fino alla raccolta. Il progetto terminerà a ottobre del 2014. Il pastore Jens Hansen della Chiesa Valdese ha ringraziato i cittadini italiani che hanno destinato l’Otto per mille alla realtà ecclesiale valdese.
“Il progetto ci è piaciuto – ha commentato Hansen - perché vogliamo creare una nuova società, e siccome il futuro è della legalità, in questi campi pensiamo davvero che si semini il futuro”. Antonio Tata, di Libera, ha sottolineato l’importanza di “attività pratiche e da condividere collettivamente per insegnare ai ragazzi che rispettare le regole è una cosa buona, che ci può fare del bene”. Domenico Zizza, della Cooperativa Terre Joniche, ha plaudito all’impegno di bambini, insegnanti e genitori. Il contatto con le scuole e con il territorio – ha evidenziato - è parte importante del lavoro della nostra cooperativa; un’attività fondamentale che si affianca a quello di gestione dei terreni confiscati”. (msc)